Casinò salvo, vinta la causa da 17 milioni

Casinò salvo, vinta la causa da 17 milioni
SOCIETÀ PARTECIPATEVENEZIA La causa più pesante per i conti del Casinò, quella che gli avrebbe assestato un colpo da ko dal quale non si sarebbe più rialzato è stata vinta....

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SOCIETÀ PARTECIPATE
VENEZIA La causa più pesante per i conti del Casinò, quella che gli avrebbe assestato un colpo da ko dal quale non si sarebbe più rialzato è stata vinta. La società non dovrà elargire mance arretrate complessivamente per 17 milioni a un gruppo di croupier ancora in attività e ad un altro gruppo già in pensione.

LA SENTENZA
Ieri la Corte d'appello ha deciso in modo definitivo sulla vicenda dopo il rinvio della Cassazione dello scorso agosto per una formulazione più compiuta della decisione che era già stata presa. Si tratta di una vecchissima causa sul minimo garantito: i dipendenti ed ex dipendenti (150 in tutto) che hanno fatto causa chiedevano il riconoscimento del minimo garantito sul 100 per cento delle mance e non sul 50% come invece sostenevano Casinò e Comune. In ballo c'erano arretrati per circa 106mila euro ciascuno. Una bella sommetta per chi li chiedeva, un disastro per la società che avrebbe dovuto sborsare i soldi. Il Casinò aveva vinto in Tribunale e in Appello, poi la corte di Cassazione aveva rinviato all'Appello per una diversa formulazione della sentenza.
«Un rischio pesante commenta l'assessore alle Partecipate, Michele Zuin - perché ci sarebbe teoricamente potuto essere un cambio di orientamento. Invece la decisione è confermata e in via definitiva».
LE ALTRE CAUSE
Restano in piedi due cause, la prima delle quali potrebbe andare a sentenza entro l'anno e comporterebbe un rischio di esborso per la società di 3,9 milioni annui, con un impatto sui conti 2017 di un milione e 900mila euro. Questa riguarda la richiesta da parte di una trentina di persone del riconoscimento degli effetti della norma transitoria del vecchio contratto aziendale ai dipendenti assunti prima del 1999. Chi ha fatto causa chiede che questi benefici economici siano dati per acquisiti in busta paga, cosa che la società non riconosce.
Poi c'è la causa per per comportamento antisindacale presentata il 23 novembre dalle cinque sigle sindacali maggiormente rappresentative. Queste avevano impugnato il recesso unilaterale e l'applicazione di un regolamento di disciplina dei rapporti di lavoro e chiedendo il ripristino del vecchio contratto far data dal primo luglio 2017.
Ieri ci doveva essere l'udienza decisiva, ma sindacati e azienda hanno convenuto di chiedere un rinvio in modo da poter proseguire la trattativa. Questa causa, se vinta dai sindacati, avrebbe portato (o porterebbe, visto che ancora non c'è una rinuncia) maggiori costi per circa quattro milioni e mezzo.
L'ASSESSORE
Ieri Zuin ha chiamato il sindaco Luigi Brugnaro informandolo della causa andata bene, quella più grossa e il sindaco l'ha annunciata nel corso dell'assemblea metropolitana dei sindaci.

«Non dico che siamo stati bravi - commenta Zuin - ma sono felice perché abbiamo ancora un futuro per il Casinò e per le 527 persone che ci lavorano. Se fosse passata questa causa, sicuramente la società avrebbe portato i libri in tribunale, poiché né il Casinò né il Comune avevano questi soldi. E poi, in questa antica causa non c'entriamo nulla come amministrazione e paradossalmente i dipendenti potevano essere mandati a casa da una causa di loro ex colleghi».
Michele Fullin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino