Blitz di Ferragosto dei sindacati: da ieri notte fino alle sei di mercoledì mattina hanno proclamato lo sciopero totale al Casinò. Significa che Ca' Vendramin ha chiuso i...
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Di offesa in offesa, di risentimento in risentimento il Casinò è più in agitazione che calmo. Il nuovo sciopero proclamato giusto ieri è, infatti, un'integrazione al mese di lotta (dopo la protesta di luglio) che comporta, da domenica 3 agosto e fino al 24 compreso, l'astensione dal lavoro di un'ora la mattina, la prima di ogni turno, e di sera l'ultima ora e mezza del turno mandando, dunque, via prima i giocatori.
Il blitz, in realtà, era nell'aria già dall'inizio del mese, da quando il presidente Maurizio Salvalaio e il coordinatore generale Alessandro Cattarossi hanno risposto picche alla proposta dei sindacati di avviare la procedura di raffreddamento incontrandosi per discutere dei problemi sul tavolo e cercare, quindi, di evitare lo sciopero. I rappresentanti dei lavoratori, allora, ne hanno anticipato l'inizio che era previsto per il 6 agosto.
E poi, nei giorni scorsi all'ufficio del personale è arrivata una serie anomala di richieste di ferie per il ponte di Ferragosto, tanto che l'Azienda ha improvvisato una nuova promozione estemporanea per il 15, naturalmente solo per Ca' Noghera: chi andrà a giocare domani potrà entrare gratis e riceverà 20 euro di ticket slot non convertibili. Promozione che si aggiunge alle altre avviate da tempo e che sabato scorso, ad esempio, hanno portato a Ca' Noghera 2600 giocatori e 500 a Ca' Vendramin, e che dimostra ancora una volta come gli incentivi al gioco per i clienti siano una strada giusta da percorrere, e del resto gli stessi lavoratori li hanno chiesti per anni quando i precedenti vertici aziendali li avevano praticamente azzerati.
Il nuovo sciopero verte sempre sugli stessi argomenti: il nuovo Contratto di lavoro che è stato imposto unilateralmente dall'Azienda e dal Comune dallo scorso primo luglio annullando quello precedente del 1999, la salvaguardia dell'occupazione e il rilancio del Casinò.
«È l'ennesimo comportamento irresponsabile e di disaffezione verso la propria azienda. E, considerati i giorni scelti, sembra anche strumentale - ha commentato l'assessore comunale al Bilancio Michele Zuin -. Non sono questi i presupposti per riaprire un dialogo».
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Il Gazzettino