Casini: chi vota no spiana la strada a Grillo

Casini: chi vota no spiana la strada a Grillo
Votare no al referendum costituzionale del 4 dicembre spiana la strada non a Berlusconi, ma a Grillo e ai 5 stelle. È quanto afferma Pier Ferdinando Casini, senatore di Area...

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Votare no al referendum costituzionale del 4 dicembre spiana la strada non a Berlusconi, ma a Grillo e ai 5 stelle. È quanto afferma Pier Ferdinando Casini, senatore di Area popolare e presidente della commissione esteri di Palazzo Madama, intervenuto ieri alla manifestazione Un sì per l'Italia organizzata a Verona dai Centristi per il Sì e da Fare! di Flavio Tosi. E proprio quest'ultimo ha lanciato un monito: una vittoria del no, ha detto Tosi, all'estero avrebbe la stessa valenza del referendum per l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea: «Sarebbe come la Brexit - ha detto il leader di Fare! e sindaco di Verona - Le ripercussioni sul fronte degli investimenti stranieri sarebbero negative e dal punto di vista economico avremmo una situazione analoga a quella del 2011».

Il senatore Casini, che ha lasciato l'Udc lo scorso luglio proprio a causa della decisione dello Scudocrociato di non aderire ai comitati per il sì, ha parlato delle implicazioni dell'esito referendario. «C'è bisogno di costruire una casa comune dei moderati italiani che voteranno per il sì alla riforma costituzionale - ha detto Casini - Con Tosi e altri su questo siamo d'accordo. Non una zattera per naufraghi in cerca di ricandidature, ma un impegno serio per riformare il Paese».
«Tutti i moderati devono capire che la maggioranza di chi vota no vuole solo mandare a casa Renzi, ma questo non significa spianare la strada a Berlusconi e al centrodestra, ma a Grillo e ai 5 Stelle - ha ammonito Casini - Se vogliamo dare un'amministrazione Raggi a tutta l'Italia, benissimo, la strada è quella. Se guardiamo al merito della riforma - ha aggiunto - abbiamo la possibilità di modernizzare il paese votando sì al referendum. Nel cartello del no ci sono persone che si lamentano per non aver ottenuto qualcosa da Renzi, ma i più esperti di noi dovrebbero accettare che oggi è il turno dei giovani».

«Un sì per l'Italia - ha poi commentato Tosi sul suo profilo Facebook - è un sì di coerenza, un sì che guarda alla storia della riforma che nasce da un accordo tra Renzi e Berlusconi e che si basa su principi di centrodestra». Se vince il no - ha aggiunto Tosi - «l'Italia non sarà più competitiva e il Paese finirà in ginocchio».
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Il Gazzettino