«Casellati e Lega calpestano le istituzioni ma basta politica a colpi di manette»

«Casellati e Lega calpestano le istituzioni ma basta politica a colpi di manette»
La riunione della Giunta del Senato per le Autorizzazioni a procedere sul caso Gregoretti? «Illegittima». Il comportamento della Casellati che l'ha fatta convocare?...

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La riunione della Giunta del Senato per le Autorizzazioni a procedere sul caso Gregoretti? «Illegittima». Il comportamento della Casellati che l'ha fatta convocare? «Gravissimo». E Salvini che dice ai suoi di votare a favore dell'autorizzazione? «Non riesce a uscire dall'ottica della campagna elettorale permanente. Se voleva per forza farsi processare poteva rinunciare subito all'immunità. Il suo è un comportamento pusillanime e grave al tempo stesso». Andrea Marcucci, presidente del gruppo Pd al Senato, risponde al telefono rinunciando alla diretta di Brescia-Cagliari («Tifo da sempre per i sardi ma ho già visto quattro goal», sorride) e non le manda a dire.

Presidente, ha sentito che Salvini ha chiesto ai suoi di votare per l'autorizzazione. E voi che farete?
«Intanto vediamo cosa succede davvero. Noi decideremo assieme con gli altri gruppi di maggioranza. Al momento sono sicure due cose. La prima: questa riunione della giunta è illegittima. La seconda: Salvini continua nei suoi valzer tattici. Se credesse un minimo in quello che dice avrebbe dovuto chiedere ai suoi di autorizzare il suo processo anche nel caso precedente, in quello della Diciotti. Siamo di fronte ai soliti balletti di un politico che non ha il senso delle istituzioni anzi che le calpesta e le fa calpestare come è stato evidente anche venerdì scorso col comportamento gravissimo della presidente del Senato, Elisabetta Casellata, in evidente simbiosi politica con lui».
Si spiegi meglio, perché secondo lei il voto della Giunta è illegittimo?
«Ma perché sono scaduti i termini. Si doveva votare in Giunta per le Autorizzazioni entro il 17 gennaio a 30 giorni di distanza dalla richiesta della magistratura. Venerdì abbiamo riunito la Giunta del regolamento e all'unanimità (compresi i tre i rappresentanti del centrodestra) è stato confermato che i termini per votare in Giunta erano scaduti. Poi qualcuno nella Lega deve essersi accorto che stavano commettendo una gaffe dal loro punto di vista».
E cosa è successo?
«Con un ordine del giorno, dunque con un atto che ha valore inferiore al voto in Giunta del Regolamento, sul quale la Casellati ha votato assieme ai rappresentanti del centro-destra dopo aver detto che non avrebbe partecipato al voto, è stato deciso di riunire ugualmente la Giunta. Siamo di fronte a forzature evidenti. Ed è gravissimo che prima Salvini e poi Casellati, che riveste un ruolo superpartes, dimostrino un tale grado di disprezzo delle istituzioni».
Resta il fatto che la Giunta per l'autorizzazione a procedere si riunisce. Che farete...
«Ma il voto che conta sull'autorizzazione a procedere per il processo a Salvini non è quello della Giunta ma quello dell'Aula che dovrebbe tenersi fra un mese. Dunque qui siamo di fronte a una parte politica che sta strumentalizzando un dossier solo perché domenica 26 gennaio ci sono le elezioni regionali dell'Emilia Romagna. Penoso. Salvini pensa che giocare nel ruolo di vittima gli porti voti. Ma gli elettori emiliani e quelli romagnoli sapranno scegliere il miglior candidato per il governo della loro Regione».
Ma non trova che il centrosinistra stia perdendo un'occasione per ribadire la sua connotazione garantista.
«No. Proprio no. Così come sottolineo che bisognerebbe smetterla con la politica fatta a colpi di tattica credo che nessuno possa mettere in discussione la nostra contrarietà alla politica a colpi di manette».
Appunto...

«Ma la decisione cui è chiamato il Senato non riguarda la colpevolezza o l'innocenza di Salvini. Quello che si svolge in Parlamento non è un processo e men che meno il tentativo di prefigurare una condanna a priori. Per quello c'è una istruttoria, un'indagine e un giudice. Noi dobbiamo solo verificare se, carte alla mano, esistono gli estremi per un processo ad un membro del Parlamento. Le scelte tattiche di Salvini, e la Casellati che gli va dietro, hanno il solo obiettivo di creare un polverone».
Diodato Pirone
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Il Gazzettino