Case di riposo, a Piove di Sacco 11 guariti in camera verde

Case di riposo, a Piove di Sacco 11 guariti in camera verde
LE STRUTTUREPIOVE DI SACCO Sembra rallentare i ritmi la diffusione del focolaio di Covid-19 all'interno del Craup, il Centro residenziale per anziani Umberto Primo di Piove di...

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LE STRUTTURE
PIOVE DI SACCO Sembra rallentare i ritmi la diffusione del focolaio di Covid-19 all'interno del Craup, il Centro residenziale per anziani Umberto Primo di Piove di Sacco, che vede contagiati oltre una cinquantina di degenti e più di venti operatori. Sette invece le vittime del terribile virus, tutti grandi anziani. L'Ulss Euganea è subito intervenuta in supporto alla direzione dell'Ipab piovese, che conta 310 ospiti distribuiti tra le due case di riposo in via San Rocco e via Botta e la Rsa di Stra, con poco meno di trecento operatori, tra infermieri, operatori socio-sanitari, figure sanitarie, educatrici e personale amministrativo. «Oggi (ieri, ndr), sono stati eseguiti a tutti, ospiti e personale, i tamponi molecolari, speriamo di poter avere qualche novità favorevole», spiega il presidente Bruno Coccato, che in questi giorni segue l'evoluzione della situazione in continuo contatto con i responsabili sanitari e amministrativi. Coccato sembra vedere qualche raggio di luce nella notte in cui è piombata l'Ipab piovese, che durante la prima fase pandemica era sempre stata esente da casi positivi. «Abbiamo registrato undici guarigioni tra gli ospiti, che sono stati sistemati nelle cosiddette camere verdi, aggiunge il presidente del consiglio di amministrazione. Si tratta di stanze, sempre facenti parte della cosiddetta Area Covid, dove vengono trasferiti gli ospiti che si sono negativizzati: qui restano per il tempo necessario a espletare il cosiddetto periodo di isolamento in attesa poi di poter rientrare nei padiglioni di degenza ordinaria. Nella giornata di ieri, intanto, è stata ricoverata nel vicino ospedale Immacolata Concezione una ospite, le cui condizioni si sono aggravate e che non era più possibile seguire nella struttura, che è dotata peraltro di una valida tecnologia, in grado di assistere anche i pazienti gravi, in tempi normali. Dopo i primi contagi che sono stati riscontrati una decina di giorni fa nella Casa soggiorno di via San Rocco, la struttura è stata subito isolata, per poi destinare un intero piano del fabbricato della residenza Botta a pazienti Covid, una sorta di zona rossa, ben isolata dal resto del Craup ed alla quale è stato assegnato il medesimo personale, per una migliore e più puntuale gestione della situazione. E il tema del personale continua a preoccupare i vertici dell'ente assistenziale piovese. «Con quasi venti operatori ammalati, far quadrare i conti non è semplice e devo riconoscere una grande abnegazione a coloro che sono in servizio, che per assicurare gli elevati standard di assistenza della nostra casa di riposo, arrivano a fare turni anche di 12 o 13 ore. A tutto il personale sanitario va davvero il nostro ringraziamento». Intanto la direzione del Craup, in stretto contatto con il sindaco di Piove di Sacco Davide Gianella e la direzione generale dell'Ulss 6 Euganea, è alla ricerca, non facile, di nuovo personale da inserire in servizio.

Arrivano a quota 33 gli ospiti contagiati all'Oic. Di questi 28 fanno riferimento alla residenza Santa Chiara e sono attualmente ricoverati nella residenza monsignor Franceschi. Altri 5 positivi, sempre del Santa Chiara, sono invece ospitati nella stessa residenza. Solo a Santa Chiara, poi, sono risultati positivi al tampone 10 lavoratori.
Nicola Benvenuti
(ha collaborato

Alberto Rodighiero)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino