Casa don Gallo, 15 rifugiati si accampano in via Piccinato

Casa don Gallo, 15 rifugiati si accampano in via Piccinato
Dopo aver gironzolato per quattro giorni senza saper dove andare, una...

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Dopo aver gironzolato per quattro giorni senza saper dove andare, una quindicina di africani ex ospiti della casa dei diritti don Gallo è tornata sul luogo del delitto, senza però rioccupare la villetta liberty, ma limitandosi ad accamparsi dietro, in fondo a via Piccinato. Si tratta del gruppetto rimasto con il cerino in mano in quanto arrivati da poche settimane, quindi senza contatti, e con in tasca, quasi un aggravante, il riconoscimento dello status di rifugiati. Ergo privi di qualsiasi diritto. Per meglio capire la situazione bisogna fare un passo indietro di un paio d'anni quando, spalleggiati dal centro sociale Pedro, una decina di immigrati occupò lo stabile al 90 di via Tommaseo, finito nel complesso giro di un fallimento. La struttura venne intitolato al prete di strada, come lui stesso amava definirsi, don Andrea Gallo, morto a Genova nel 2013. In breve divenne una sorta di zona franca, con un numero imprecisato di ospiti, in certe occasioni oltre 100, spesso coinvolti in risse e traffici illeciti. La trattativa, iniziata ad agosto, tra Digos e associazioni umanitarie portò allo sgombero, concordato e indolore, di giovedì scorso. Una trentina di stranieri, gli storici, trovò sistemazione, mentre vennero abbandonati a se stessi circa 15 africani provenienti da Mali, Senegal e Guinea Bissau, a cui era stato riconosciuto il titolo di rifugiato. E per questo esclusi da ogni percorso di accoglienza. Liberi di arrangiarsi, dormire sotto i ponti, chiedere l'elemosina. Quella stessa mattina occuparono lo scalone interno del municipio per poi spostarsi sotto il portico. Qui andò in onda la vera disperazione, ragazzi che piangevano con il singhiozzo, altri che urlavano e battevano la testa contro il muro. Poi, dato che non se li filava nessuno, centri sociali o associazioni, le loro file si assottigliarono via via e a sera si erano già dispersi per la città. Infine, non sapendo dove andare, sono tornati nell'unico posto famigliare: la casa don Gallo. Solo che l'edificio era stato messo in sicurezza, delicato eufemismo per dire che porte e finestre sono state sbarrate. Così si sono accampati dietro, in fondo a via Piccinato, una strada chiusa parallela di via Tommaseo. Invisibili dallo stradone della Fiera, hanno ammonticchiato le loro proprietà, sacchi di plastica contenenti pochi stracci, in attesa di un aiuto. Sempre che prima la disperazione non li porti a commettere azioni disperate.

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Il Gazzettino