Casa di riposo, amaro buon Natale al sindaco

Casa di riposo, amaro buon Natale al sindaco
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«Buon Natale signor sindaco». Termina così la lettera aperta che Fiorenzo Tommasi, uno degli esponenti del Comitato dei familiari degli ospiti della casa di riposo, ha indirizzato al suo quasi omonimo Henri Tommasi (i due, comunque, non sono parenti). Ma è un augurio intriso di amarezza. E la ragione è la decisione del sindaco di non concedere la parola proprio ai familiari degli ospiti, pur presenti in aula, in occasione dell'ultimo consiglio comunale. «In quanto cittadino scrive Fiorenzo Tommasi esprimo il disagio morale e umano per quanto si è consumato in una sala del popolo, negando il diritto di parola a dei rappresentanti del popolo». Una negazione che segue quelle già espresse «dalla presidenza e dal cda dell'Ipab Danielato» sui problemi dell'istituto per anziani. E le rassicurazioni del presidente dell'Ipab, Fabrizio Bergantin («E' tutto a posto, le ispezioni dei Nas e dell'Ulss hanno trovato solo piccoli problemi») non rassicurano i familiari. «Non è questione personale o di gruppo, è il valore aggiunto che si vuole dare ai cittadini, è il tenere in considerazione quelle voci che possono anche essere stonate, ma che lavorano per farsi meglio sentire. Non ci basta sapere che tutto è a posto: vogliamo confrontarci, vogliamo migliorarci, vogliamo il rispetto che ci meritiamo solo per il fatto di essere delle persone. In questa vicenda trapela la volontà di far morire il rapporto tra istituzioni e cittadini». Un rappresentante dei familiari nel cda dell'Ipab, aggiunge Fiorenzo Tommasi, «sarebbe stato un segno di civiltà e buon senso», ma la maggioranza non ha voluto e neppure ha permesso ai familiari di spiegare le loro ragioni. (d.deg)

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Il Gazzettino