Cartelli oscurati: tornano i palloni

Cartelli oscurati: tornano i palloni
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Il cartello c'è ancora. Ma è stato modificato sostanzialmente. Un nylon scuro copre la parte sommitale, in cui è raffigurato il pallone della discordia. Quindi resta il divieto, articolo 37 del regolamento di polizia urbana che sanziona i giochi che provocano pericolo o molestia, ma in sostanza si sdogana l'uso del pallone. «Auspichiamo i giochi - conferma il vicesindaco e assessore alla sicurezza Roberto Grigoletto - nel rispetto dei pedoni e dei residenti però». Il cartello incappucciato (peraltro vecchio e riesumato da qualche cassetto) sarà presto sostituito da nuove insegne, a scanso di strumentalizzazioni.

Il problema, per tutti, sta in quella palla: nessuno a Ca' Sugana la cataloga come oggetto molesto ma, dalla grafica, il dubbio può venire. «È successo un equivoco simile anche a Vicenza - conferma Grigoletto - e anche lì i cartelli sono stati sostituiti». Quindi i bimbi potranno tornare a giocare nelle piazze? «Certo. A patto che loro o i loro genitori sentano la responsabilità verso l'incolumità delle altre persone che vivono la piazza». Il vicesindaco inoltre invita anche a frenare: alcuni agenti hanno agito senza concordare l'installazione, e tuttavia il senso non è quello di rendere la città off limits ma di trovare un equilibrio tra fruibilità e bellezza. Un tema che, in maniera ben più profonda, interessa tutti i nuovi luoghi della smart city. Oggi la giunta Manildo ha riconsegnato le nuove piazze e sta cercando di riempirle con situazioni di aggregazione. In attesa che, anche grazie al commercio (con cui si sta studiando una viabilità più fluida), vivano da sole, e che l'uso non si trasformi (come accaduto con il pestaggio di un passante da parte di una baby gang ai Battuti) in abuso.
La miccia però è innescata. Davide Acampora ribatte mettendo su Facebook un cartello che indica Attenzione rallentare: in questo paese i bambini giocano ancora per strada e riflette romanticamente: «questi sono i cartelli che vorrei vedere affissi». Mario Conte, capogruppo Lega ironizza «la mano destra non sa quello che fa la sinistra».

Al di là delle ordinanze, poi, c'è la tolleranza. E i residenti del centro non sembrano averne molta. «Treviso è una città per vecchi. Spesso inaciditi» è il commento che spopola sui social. Altri rilanciano la risposta provocatoria, perfetta, dei ragazzi ad un divieto simile nel comune di Poggibonsi. «Pallone vietato? Allora ci droghiamo». A Treviso non si dovrà comunque ricorrere alla tossicodipendenza: dalla prossima settimana i cartelli verranno cambiati.
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Il Gazzettino