Carlotta, inchiesta archiviata: «È stato un gesto volontario»

Carlotta, inchiesta archiviata: «È stato un gesto volontario»
(G.Fra.) Indagini chiuse in Cina per la morte della 27 enne adriese...

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(G.Fra.) Indagini chiuse in Cina per la morte della 27 enne adriese Carlotta Portieri. La Polizia cinese ha archiviato il tragico volo che l'ha vista precipitare lo scorso 8 aprile dal 19° piano di un palazzo come gesto volontario. L'esito delle indagini è già stato comunicato dalla Farnesina alla famiglia Portieri nell'abitazione di via Pegolini 21. Portieri, docente di Italiano in una scuola della metropoli di Chengdu, nel sud ovest del colosso asiatico, al confine con la Corea del Nord, in Cina aveva coronato uno dei sogni della sua vita. Durante la sua carriera universitaria, infatti, la 27enne aveva studiato la lingua e l'economia cinese e, dopo un breve periodo a Corbola come mediatore culturale, un paio d'anni fa era partita. In questi ultimi giorni la Polizia cinese ha passato a setaccio gli ultimi istanti di vita della ragazza, prima del tragico volo dalla finestra dell'appartamento dove viveva con il compagno, il 36 enne Stefano Sagredin. Nell'appartamento oltre a Sagredin, per abbattere i costi d'affitto elevati, secondo alcune fonti vicine alla famiglia Portieri nell'ultimo periodo viveva anche una terza persona, un altro ragazzo la cui nazionalità al momento non è ancora conosciuta. I Portieri, chiusi nel silenzio in attesa dell'arrivo in Italia delle ceneri della ragazza previsto per questa settimana, continuano a respingere l'ipotesi del gesto estremo, così come amici e conoscenti di Carlotta. Avendo conosciuto la ragazza, la sua innata gioia di vivere e la sua determinazione a seguire il sogno che l'avrebbe portata in Cina, mai nulla avrebbe potuto scalfire le sue certezze. Al momento l'unico che sarebbe stato sentito dalla Polizia cinese è il compagno Sagredin, che dovrebbe far ritorno in Italia nelle prossime ore. L'ex presidente del comitato Ca' Emo Nostra, il gruppo sorto dopo l'incidente sul lavoro alla Coimpo che costò la vita a quattro persone, è stato sentito come persona informata sui fatti subito dopo l'arrivo della polizia sul luogo della tragedia. Sono finiti sotto setaccio non solo gli ultimi messaggi che si sono scambiati i due ragazzi, le testimonianze degli amici della coppia e dei residenti nel palazzo, i cellulari e i personal computer, ma anche alcuni spostamenti in Mongolia e in Corea del Sud. Un atto dovuto dal momento che sarebbe stato proprio Sagredin a vederla viva per l'ultima volta ed a trovarla morta per primo. Nel momento in cui si è tolta la vita la fidanzata Sagredin si sarebbe recato in un bar a bere una birra con un amico. Proprio la famiglia Portieri vorrà conoscere dalla viva voce di Sagredin, quando rientrerà ad Adria, il racconto di quegli ultimi istanti di vita di Carlotta e eventuali tormenti interiori della ragazza. La 27enne oltre al padre Andrea, ex assessore all'Urbanistica ed al patrimonio del Comune di Adria, attuale dirigente ai lavori pubblici a Porto Tolle, lascia la madre Paola Biolcati e i fratelli Camilla e Nicolò.

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Il Gazzettino