PORDENONE - Oltre quattromila contatti, ovvero singole persone (ma anche interi nuclei familiari) sostenuti nell'arco di un anno, tra borse della spesa e "integrazione" delle...
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Il quadro emerge da una rilevazione della Caritas diocesana diretta da don Davide Corba, che ha coinvolto una ventina di cellule parrocchiali, per fare il punto dell'emergenza tra Friuli Occidentale e Veneto Orientale. Tra chi bussa alla porta dei punti solidali targati Caritas, la percentuale più rilevante è appunto quella degli italiani: 26%, contro il 23% della statistica del Centro d'ascolto di Pordenone. In questo caso prevalgono gli uomini, spesso separati e senza lavoro. Non mancano tuttavia i pensionati, né le situazioni di plurimarginalità. Tra gli stranieri c'è invece un "dominio" femminile (la media è del 67%). Sono in genere madri di famiglia. Tocca alle donne girare alla parrocchia una richiesta d'aiuto che giunge dall'intero nucleo familiare, del quale il marito (se c'è), per varie ragioni, non si sente di farsi tramite.Le Caritas di territorio e foranie stanno così maturando la consapevolezza che ruolo attivo e relazione quotidiana con la "base" in difficoltà sono ormai diventate una fondamentale opportunità di conoscenza. L'obiettivo dei volontari è renderle sempre più luoghi di servizio e osservatori privilegiati di una specificità. Da qui l'elaborazione dei focus periodici, che "raccontano" le dimensioni delle povertà locali, fatte di bisogni emergenti e richieste mirate. La periferia ha molte facce, ma le risposte non possono attendere.
Pier Paolo Simonato
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Il Gazzettino