Carico da un milione di euro nel tir: 20 chili di eroina diretti a Padova

Carico da un milione di euro nel tir: 20 chili di eroina diretti a Padova
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PADOVA Appuntamento all'Autogrill per scambiarsi la droga: 20 chili di eroina pronti per la piazza padovana. Stupefacente che, una volta tagliato e diviso in dosi, avrebbe fruttato più di un milione di euro.

Nel blitz, i carabinieri del Nucleo Investigativo di Padova hanno arrestato per traffico di droga un camionista olandese, il 53enne Antonius Hooghiemstra, che trasportava farine, e un nigeriano, richiedente asilo, il 40enne Abodunrin Adelaja, che, una volta portato in cella, ha anche cercato di togliersi la vita.
L'OPERAZIONE
I carabinieri avevano saputo che un ingente quantitativo di droga era in arrivo a Padova via Verona, a bordo di un camion con targa olandese. Venerdì scorso, dunque, i militari hanno iniziato a pattugliare l'autostrada finchè nel pomeriggio non hanno individuato il tir che è stato seguito fino a quando non si è fermato nell'area di sosta Scaligera, in A4.
Una volta arrivato, è sceso dal camion ed è andato in bar, poi è tornato e ha aspettato fino alle 22, quando, a borso di un taxi, è arrivato il complice nigeriano, richiedente asilo e ospite per un certo periodo di un centro immigrati di Catanzaro, con un vistoso borsone completamente vuoto.
LA PERQUISIZIONE
Vista la scena, i carabinieri hanno deciso di agire, procedendo al controllo. I due uomini, seduti all'interno della cabina, sulle prime si sono rifiutati di aprire le portiere. Ma una volta resisi conto che non avrebbero avuto possibilità di fuggire si sono arresi. Nel tir, grazie al cane del Nucleo cinofili di Torreglia, all'interno del grosso borsone, che nel frattempo era stato riempito, i militari hanno trovato i 20 chili di eroina, molto pura, suddivisi in panetti da un chilo. A quel punto sono scattate le manette: entrami gli stranieri sono stati portati in carcere a Montorio Veronese.
«L'operazione di sabato scorso - ha spiegato il comandate del reparto operativo Roberto Grassi - è un importante risultato frutto della costante attenzione dei carabinieri sul fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti e si inserisce nel quadro complessivo delle attività di prevenzione e controllo svolto quotidianamente».
LA DIFESA
Secondo il legale che difende l'olandese, l'avvocato Corrado Perseghin, lo straniero era incensurato e aveva deciso di trasportare il carico perché si trovava in grosse difficoltà economiche: «Ha ammesso di essersi lasciato coinvolgere facendo questa stupidata per problemi di soldi. Quest'uomo non ha nulla. Non ha mezzi, non ha casa, lavora per una ditta di trasporti e non è nemmeno proprietario del tir che è rimasto in sosta nel parcheggio dell'area di servizio. Ora rischia di perdere anche il lavoro, ovviamente, e la sua situazione è ancor più critica».

Marina Lucchin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino