Carenza di medici, scontro Cgil-Usl «Gravi lacune» «Fatto l'impossibile»

Carenza di medici, scontro Cgil-Usl «Gravi lacune» «Fatto l'impossibile»
LA BAGARRETREVISO «I distretti sono al collasso. C'è una grave carenza di medici: oltre a quelli di famiglia e ai pediatri anche nei servizi territoriali. Vengono a malapena...

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LA BAGARRE
TREVISO «I distretti sono al collasso. C'è una grave carenza di medici: oltre a quelli di famiglia e ai pediatri anche nei servizi territoriali. Vengono a malapena erogate le prestazioni urgenti e non si fa più prevenzione». Il grido d'allarme è lanciato da Sara Tommasin e Tiberio Monari, rispettivamente di Fp Cgil e Fp Cgil Medici di Treviso, preoccupati per le condizioni dei servizi di assistenza domiciliare, cure primarie, palliative e psichiatriche. E a stretto giro di posta è arrivata la replica di Francesco Benazzi. Il direttore generale dell'Usl non nasconde le difficoltà ma sottolinea che le cause vanno cercate altrove. «Tommasin e Monari vivono su Marte? La mancanza di specialisti è un problema nazionale, non certo locale mette in chiaro, Regione e Usl hanno fatto l'impossibile per reperire il personale e riorganizzare i servizi».

L'ATTACCO
Cgil però punta il dito contro la mancata attuazione dell'accordo per uniformare i servizi dopo la fusione delle tre ex aziende sanitarie del Trevigiano. Il sindacato sottolinea che solo nell'ambito della psichiatria mancano 15 medici, oltre a diverse altre figure professionali. «Ciò costringe i pochi rimasti a turni massacranti evidenzia Monari soprattutto in questo periodo che vede un aggravarsi di numerose situazioni familiari e individuali già fragili». «Il Centro di salute mentale di Castelfranco da tempo aspetta il personale necessario, sia medico che infermieristico, solo per garantire l'orario di apertura aggiunge così anche l'ambulatorio di Farra di Soligo. Il personale impiegato sul territorio non è più in grado di effettuare azioni di prevenzione, ma gestisce solo le urgenze». Non sembra andare meglio sul fronte dell'assistenza domiciliare ai pazienti in cure palliative. «Solo per i distretti di Treviso nord e sud mancano rispettivamente quattro e tre medici».
LA REPLICA

Benazzi replica punto su punto. A cominciare dalle cure primarie e palliative. «Più di un anno fa sono stati autorizzati 16 infermieri oltre a quelli subentrati ai pensionamenti (extra turnover) per il distretto di Treviso. Per quanto riguarda i medici, le assunzioni sono già state autorizzate dalla Crite (la commissione regionale, ndr)». Sono in tutto sette. Ne sono stati richiesti altri quattro. Stesso discorso per la copertura dei buchi nell'organico del dipartimento di Salute mentale. Riguarda il territorio anche la richiesta di definizione di 64 zone carenti nella Marca per individuare altrettanti dottori pronti a sostituire i medici di famiglia che andranno in pensione. «Con il mese di settembre, i medici che accetteranno attiveranno i relativi ambulatori annunciano dall'Usl nei tre distretti inoltre sono stati attivati in tutto 43 medici nell'ambito delle Usca (Unità speciali di continuità assistenziale) che saranno coinvolti nella gestione delle attività domiciliari».
Mauro Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino