Caramel a Novantesimo minuto «Ma non ho fatto nulla di speciale»

Caramel a Novantesimo minuto «Ma non ho fatto nulla di speciale»
SPINEAUna banale febbre, diffusissima in questo periodo dell'anno, tiene fuori dalla lista dei convocati un difensore centrale, Fabio Caramel in forza allo Spinea, campionato di...

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SPINEA
Una banale febbre, diffusissima in questo periodo dell'anno, tiene fuori dalla lista dei convocati un difensore centrale, Fabio Caramel in forza allo Spinea, campionato di Promozione girone C. Tutto normale se non fosse che quella febbre, forse, ha colpito il fisico di un ragazzo di 25 anni debilitato non dalle gelide giornate, ma da una donazione di midollo osseo. Ormai è diventato famoso Fabio, salito agli onori della cronaca dallo scorso 11 febbraio quando aveva saltato la gara contro la capolista Arcella perché impegnato nella donazione del midollo. Una cosa più importante di una partita, più importante di una febbre. Tutto è andato bene per lui, ripresosi quasi del tutto anche se il suo ritorno in campo è stato rimandato. Nonostante la febbre è in tribuna a Limena per sostenere i suoi compagni nella gara contro la Vigolimenese. E ieri, a Limena, c'erano le telecamere della Rai che trasmetteranno un servizio su Fabio Caramel domenica prossima a Novantesimo minuto.

«Ora sto bene, febbre a parte spiega Fabio ma la febbre credo derivi dal calo delle difese immunitarie. Non è un problema anche se ho voglia di tornare in campo. La mia vita è cambiata, sono stato contattato e invitato da televisioni nazionali, dalla Rai a Sky. La cosa mi sorprende molto perché io non ho fatto nulla di straordinario». Con grande sincerità il giovane Caramel svela uno scomodo retroscena. «Sono settimane che sono più impegnato al telefono per interviste, oppure in giro per partecipare a trasmissioni televisive. Devo ammettere che di questo sono un po' stanco, fortunatamente lavoro nell'azienda di famiglia e quindi posso anche assentarmi con relativa tranquillità. Però faccio tutto volentieri perché voglio trasmettere un messaggio importante. Voglio far sapere che donare il midollo è più facile di quanto si creda, non è così invasivo e doloroso come qualche anno fa. Io sono entrato in ospedale e dopo qualche ora sono uscito sulle mie gambe, senza nessun problema». Io sono felice di aver trovato una persona compatibile conclude Fabio - e anche se non lo saprò mai, spero che il mio gesto sia stato di grande aiuto. Una febbre, una partita di calcio, un giovane e semplice ragazzo che ha insegnato molto compiendo un piccolo grande gesto. Grazie Fabio.
Alberto Pastore
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Il Gazzettino