(L.I.) Quello dell'obitorio è il secondo scandalo padovano legato al caro estinto. La discutibile gestione delle salme in attesa della cremazione al cimitero Maggiore di...
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Non hanno mai negato di aver commesso degli errori. Ma non vi era la volontà di arrecare danni né di assicurare vantaggi a chicchessia. E senza una condotta dolosa non potevano essere condannati. Assolti perché il fatto non costituisce reato. Con questa formula i giudici della prima sezione della Corte d'Appello di Venezia avevano cancellato il verdetto di primo grado per lo scandalo della dispersione e commistione di spoglie mortali nei forni crematori del cimitero Maggiore. I Ferro non avevano alcun motivo di ammucchiare e mescolare i resti delle cremazioni per poi disfarsene a ventiquattr'ore di distanza. Dario e Rossano avrebbero agito con l'unico intento di accorciare i tempi del servizio. E la stessa Procura generale ne aveva sollecitato l'assoluzione con la formula dell'insufficienza di prove.
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Il Gazzettino