Candidati sindaco, patto per la nautica

Candidati sindaco, patto per la nautica
Mancano i pontili, gli attracchi, i servizi. Per non parlare della carenza di posti barca e dell'assenza di un polo nautico. Per essere una "città d'acqua", agli imprenditori...

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Mancano i pontili, gli attracchi, i servizi. Per non parlare della carenza di posti barca e dell'assenza di un polo nautico. Per essere una "città d'acqua", agli imprenditori del settore Venezia non appare certo amichevole nei confronti delle imprese e dei proprietari di una barca.

Ed è per questo che, in vista delle elezioni, la Cna di Venezia ha invitato i candidati sindaco al Forte Marghera, in occasione dell'apertura del Festival del mare, per il convegno "Situazione e prospettive della nautica da diporto". «Non abbiamo visto un solo riferimento alla nautica nei programmi dei candidati - spiega Renato Fabbro, segretario provinciale Cna di Venezia - Quindi li abbiamo invitati qui per presentare le nostre richieste». Tre i candidati sindaci presenti: Francesca Zaccariotto, Gian Angelo Bellati e Luigi Brugnaro. «Al futuro sindaco - aggiunge Fabbro - chiediamo di assumere la questione della nautica come una delle priorità, creando le condizione affinché gli imprenditori possano realizzare i loro progetti. Perché noi, dopo tanti anni di richieste, non siamo ancora riusciti a creare un polo nautico». Una proposta che la Cna "Nautica" avanza da anni, è di avere a disposizione, con il progetto di riconversione di Porto Marghera, 100 metri quadri di specchio acqueo nell'area verso Fusina. Ma di fronte alla richiesta di cifre da capogiro, hanno rinunciato, perdendo le realtà capofila e quindi l'aggregazione.
Sono circa 400, in città, le persone che lavorano nella nautica da diporto, settore che coinvolge un centinaio di aziende ma che ha un forte indotto. E, come hanno spiegato Giuliano Borella, presidente del Consorzio Distretto Cantieristica Nautica Veneziana e Marino Masiero, presidente di Slow Lagoon, ora il settore punta a una svolta "green" per rilanciarsi e salvare i posti di lavoro. «L'unico passo avanti ottenuto in questi anni è stato il patto dei sindaci proposto dalla Provincia di Venezia - conclude Fabbro - Il resto, qualche posto barca in più, è stato merito di Assonautica».

E Zaccariotto, nel suo intervento, cita proprio il patto dei sindaci: «È stato un tentativo della Provincia di iniziare a vedere l'ambiente come un'opportunità - spiega - Noi non ci siamo mai girati di fronte alle difficoltà di questo settore, e abbiamo anche trasformato in elettrico il motore di un motoscafo istituzionale. Ma siamo rimasti gli unici ad averlo». Come Zaccariotto, anche Bellati ha poca fiducia nell'aiuto del Governo e guarda all'Europa. «Ottenere fondi europei e aumentare posti barca sono progetti che dipendono dalla volontà del Comune - aggiunge Bellati - Tutto ciò che si può fare però rischia di non bastare, se c'è un sistema pubblico contrario all'impresa, ecco perché a Venezia serve lo Statuto speciale». Anche Brugnaro sottolinea la necessità di aumentare i posti barca e gli approdi in laguna: «Io vado in barca da quando ero piccolo e so che il tema della nautica, in questa città, non è compreso - dice il presidente della Reyer - Avevo anche un club di barche a vela per permettere ai ragazzi di fare attività: ne avevo sette ma non riuscivo mai a ormeggiarle. Qui serve un progetto strategico per l'impresa: non servono piccole lobby ma grandi alleanze di tutti i settori».
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Il Gazzettino