Cancellazione in bilico dopo l'esito referendario

Cancellazione in bilico dopo l'esito referendario
La Provincia torna elettiva? Intanto si vota. Con il famigerato...

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La Provincia torna elettiva? Intanto si vota. Con il famigerato secondo livello della riforma Delrio. L'8 gennaio sindaci e consiglieri comunali di tutto il Bellunese si recheranno alle urne di Palazzo Piloni per rinnovare il consiglio provinciale. E sarà un'elezione condizionata dal tema del momento: il ripristino dell'elettività diretta. Ovvero il ritorno all'era pre-Delrio. L'argomento è tornato alla ribalta un minuto dopo il risultato del referendum costituzionale di domenica. Come è normale. Perché il combinato della nuova Costituzione e della legge 56/2014 (la Delrio) cancellava la parola Province dalla Carta e lasciava in vita Belluno solo come area vasta montana. Ma era un'architettura basata su due pilastri: venuto a mancare un pilastro (quello della nuova Costituzione), inevitabilmente crolla anche l'altro (la Delrio). Ecco perché lunedì, nei commenti post-voto, tutto il Pd bellunese si è schierato a chiedere il ripristino della Provincia elettiva. A partire da Roger De Menech, che ha annunciato l'intenzione «di riprendere l'iniziativa per riportare la Provincia di Belluno a ente di primo grado con l'elezione a suffragio universale del presidente e del consiglio». «Sulla provincia elettiva ho presentato un apposito disegno di legge nel maggio del 2015 - ha ricordato De Menech -. Oggi, dopo l'esito inequivocabile del referendum, il quadro politico è radicalmente cambiato. Le Province, che fino a pochi mesi fa tutti avrebbero voluto cancellare, rimangono all'interno della Costituzione come uno dei livelli istituzionali in cui si articola la Repubblica. Credo ci siano quindi i margini perché anche in Parlamento si trovi una larga maggioranza per ridare piena legittimità a questi enti». Intanto, però, si vota. Non a suffragio universale, visto che domenica 8 gennaio saranno solo 712 gli elettori, vale a dire i sindaci e consiglieri comunali in carica. Dovranno scegliere i nuovi componenti del consiglio provinciale. I consiglieri uscenti sono pronti a ricandidarsi tutti, ad eccezione di Ezio Lise e Fabio Bristot, che dovrebbero essere sostituiti dai sindaci di Belluno e Feltre. Attenzione anche alla lista del Bard.

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Il Gazzettino