«L'esito plebiscitario del referendum promosso dal Comitato noGrandi Navi - con oltre 18mila votanti in otto ore - suona come una reprimenda nei confronti del Governo». A dirlo...
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Casson aggiunge che tutte ipotesi prospettate sinora «paiono non perseguire la sicurezza della laguna quanto piuttosto assecondare gli interessi di Vtp e i raccomandatari locali delle grandi compagnie crocieristiche, che ora sono entrate, come socio di maggioranza, in Vtp stessa, soprattutto in vista della scadenza della concessione che avverrà nel 2024». Ma ce n'è anche per il contraddittorio Ministro dei beni culturali, che ha inserito nel documento trasmesso all'Unesco l'ipotesi del canale Malamocco-Vittorio Emanuele per far giungere le grandi navi in Marittima, grazie allo scavo di 6-7 milioni di metri cubi di fanghi, variamente tossici, lungo un percorso di 24 km nel cuore della laguna centrale non sottoposto a valutazione di impatto ambientale».
Casson ricorda che l'unico progetto ad aver superato la Via è il Duferco De Piccoli alla bocca di Porto del Lido e chiede se il presidente del Consiglio dei ministri, a conoscenza di tutta la vicenda, sia in grado di assicurare che il Governo si impegnerà nella tutela di Venezia e della sua laguna, nella piena adesione alle leggi speciali nazionali che tutelano Venezia, nel rispetto del decreto Clini Passera, della pubblicità delle procedure di selezione dei progetti, dell'orientamento dell'ordine del giorno approvato all'unanimità dal Senato nel 2014. Nel frattempo domani il Comitato no grandi navi si ritroverà alle 18 al centro civico di San Lorenzo a Castello per valutare gli impegni futuri. Mentre alle 17.45 alla scoleta dei Calegheri si terrà un incontro divulgativo sul tema del Riequilibrio della laguna e la nuova portualità organizzato da Veneziainmovimento, in cui parleranno l'arch. Luciano Claut sul progetto in bocca di Porto del Lido sostenuto dal Comune di Mira e Vincenzo Di Tella che approfondirà il tema del dopo Mose.
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Il Gazzettino