CANALE D'AGORDO Una cerimonia per due papi. Quest'anno quella svoltasi ieri nella

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CANALE D'AGORDO

Una cerimonia per due papi. Quest'anno quella svoltasi ieri nella ricorrenza del 26 agosto per il 41°anniversario dell'elezione al Soglio pontificio di Albino Luciani è stato ricordato anche il successore Carlo Wojtyla che 40 anni fa come Giovanni Paolo II venne come pellegrino nella terra del precedessore. Un avvenimento questo per il quale è stata anche invitata una delegazione della citta natale polacca di Papa Wojtyla Wadowice, guidata dal sindaco Bartosz Kaliski  con la quale Canale è gemellata dal 2010. A presiedere la messa quest'anno è stato chiamato il giovane arcivescovo di Loreto monsignor Fabio Dal Cin, nativo di Vittorio Veneto e grande estimatore di Papa Luciani. Una celebrazione questa che è stata dedicata proprio a san papa Giovanni PaoloII considerato che quella che effettuò a Canale nel 1979 fu una delle prime visite che Papa Wojtyla effettuò in suolo Italiano. Nella sui omelia monsignor Dal Cin ha poi voluto ricordare la grandezza di Papa Luciani portata avanti con umiltà e semplicità, ma nello stesso tempo con autorevolezza e consapevolezza del ruolo che era stato chiamato a percorrere per quel disegno divino che lo vide papa per soli 33 giorni. «Il suo pensiero, il suo modo di essere il suo modo di evangelizzare- ha detto Del Cin - sono di estrema attualità, visti i tempi aspri e critici che stiamo attraversando. Come papa Francesco - ha proseguito il vescovo di Loreto - anche Luciani diceva reagite alla mondanità perché contro questo virus si può reagire solo con l'umiltà». Nel suo saluto alle autorità presenti il vescovo di Belluno-Feltre monsignor Renato Marangoni ha voluto ricordare che: «Il ricordo di Giovanni Paolo I venerabile e di san Giovanni Paolo II assimilati da quest'unità nel nome dice molto». A conclusione della messa ha preso la parola il sindaco di Wadowize che ha ringraziato per l'accoglienza. Quindi la parola è passata al sindaco di Canale Flavio Colcergnan che ha ricordato il grande coraggio di questi ultimi tre pontefici che hanno avuto la forza anche delle posizioni scomode. Da Luciani quando ancora prima di diventare papa si trovò a dover contrastare i poteri forti della finanza, a Papa Wojtyla che dovette affrontare i regimi totalitari, prima nazista e poi comunista. E quella di papa Francesco capace di sottolineare che è meglio un ateo che un cristiano ipocrita». Nel giardino della casa natale di Albino Luciani è stata piantata poi dai due primi cittadini una quercia figlia di quella che di Wojtyla a Wadowice.

Dario Fontanive
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Il Gazzettino