CAMPOSAMPIERO I famigliari degli ospiti del centro servizi Bonora potranno finalmente

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CAMPOSAMPIEROI famigliari degli ospiti del centro servizi Bonora potranno finalmente riabbracciare i loro cari, non solo virtualmente ma fisicamente. Sono entrati in funzione i...

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CAMPOSAMPIERO
I famigliari degli ospiti del centro servizi Bonora potranno finalmente riabbracciare i loro cari, non solo virtualmente ma fisicamente. Sono entrati in funzione i dispositivi per consentire ai parenti di tornare ad avvicinarsi agli ospiti nella struttura per anziani. Il cda e la direzione si sono dotati di appositi pannelli mobili che, potendo essere posizionati a seconda delle necessità in corrispondenza dei vari punti di ingresso alla casa di riposo, consentono, sempre nel rispetto delle norme di sicurezza anti-covid, di favorire il contatto diretto fra l'anziano e il proprio congiunto.

UN ANNO DI LIMITAZIONI
Da ormai più di un anno la possibilità di accedere all'interno del centro da parte di familiari, volontari ed altri visitatori è fortemente limitata e condizionata da regole rigide, dettate da ragioni di sicurezza. Gli incontri, in questo difficilissimo periodo, si son potuti svolgere solo condizionati dalla pandemia. «Nei momenti più critici si è potuto far uso solo delle videochiamate mentre, più recentemente, gli incontri ci sono stati attraverso le vetrate che fungevano comunque da divisorio - spiega il direttore del Bonora Stefano Gallo -. Ora, grazie a questo nuovo sistema e in attesa che il dipartimento di Prevenzione stabilisca il nuovo protocollo sulle visite dei famigliari annunciato come imminente dall'assessora regionale Manuela Lanzarin, i parenti  potranno tornare a stringere la mano e ad abbracciare gli ospiti attraverso questa modalità che sicuramente rappresenta un piccolo riavvicinamento a una situazione di maggiore normalità nella relazione e negli affetti. Chi volesse, ove possibile, usufruire di questa opportunità per una visita al proprio congiunto ospite può rivolgersi al servizio educazione dell'ente (049 9317111) per concordarne tempi e modalità».
L'opportunità è stata resa possibile grazie anche alla raccolta di fondi, ed è nata spontaneamente da un gruppo di persone: «Non c'è stata una vera e propria mobilitazione - precisa Gallo -. In previsione e nella speranza che i nostri ospiti possano riprendere a frequentare gli spazi comuni della struttura e non solo quelli nel proprio nucleo di degenza, alcuni parenti degli ospiti si sono dati da fare per realizzare una cosiddetta stanza degli abbracci. Anche noi della direzione siamo rimasti colpiti dalla sensibilità dell'idea». Così ora grazie a manicotti morbidi ci si può abbracciare, accarezzare, ed è possibile stringersi le mani. In sicurezza e senza contatti.

Luca Marin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino