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Iniziano le operazioni per portare via il materiale inerte stoccato all'interno della cava Campagnole senza le necessarie autorizzazioni. La ditta Cosmo Ambiente di Noale ha fatto sapere al Comune di aver formalmente avviato il piano per la rimozione dei cumuli. Nel ventre della cava di via Vecelli, sito sul confine tra Padernello e Santa Cristina, dove secondo la variante urbanistica da poco approvata dal municipio dovrebbe sorgere una nuova zona industriale da 80mila metri quadrati, sono stati depositati negli anni circa 45mila metri cubi di inerti incompatibili con l'attività estrattiva. Materiale che a quanto pare è arrivato proprio dagli impianti della Cosmo Ambiente. Stando alle indiscrezioni, doveva servire come deposito per realizzare delle opere pubbliche in giro per il Veneto. A cominciare dalla costruzione di strade. Dopo le cinque diffide firmate dalla Regione, però, l'azienda veneziana ha deciso di fare piazza pulita. O almeno di iniziare a farla. La questione dell'amianto, invece, resta ancora aperta. Oltre al materiale inerte, infatti, nella stessa cava sono stati individuati cumuli per circa 5mila metri cubi (8.453 tonnellate) bollati come rifiuti contenenti amianto. Questo è di competenza diretta del Comune. Il sindaco Francesco Pietrobon, dal canto suo, ha già firmato lo scorso agosto un'ordinanza per la rimozione dei rifiuti. Ma a quanto pare manca ancora l'okay dell'Usl della Marca. Indispensabile per procedere con il dissequestro di 5mila metri cubi in questione. Inizialmente la Cosmo Ambiente aveva proposto di procedere a una cernita a vista del materiale contenente amianto, direttamente in loco. Ma il progetto è stato bocciato dalla conferenza dei servizi che si è riunita in municipio a metà gennaio. I rifiuti devono essere portati via in blocco.
M.F.
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Il Gazzettino