Mala del Brenta e Camorra, un connubio reso possibile da un uomo di 70 anni residente in un appartamento al quindicesimo piano del grattacielo che si affaccia sulla stazione...
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LE INDAGINI - Tutto è iniziato oltre tre anni e mezzo fa quando agli uomini dell'Arma, sotto il comando del tenente colonnello Francesco Rastelli, si sono mossi a seguito di una segnalazione dove Manzo veniva indicato come uno "strano" intermediario nell'acquisto di terreni e immobili. I carabinieri hanno subito notato che a fronte di una dichiarazione dei redditi annua di circa 10mila euro, Manzo aveva a disposizione una massa patrimoniale in netta contrapposizione con il suo stato di quasi nullatenente. I militari allora hanno iniziato a controllarlo e si sono accorti di alcuni suoi stretti rapporti con il clan "Loreto", attivo nella zona dell'agro nocerino-sarnese e articolazione della più vasta organizzazione criminale denominata "Nuova Famiglia", e con diversi esponenti di spicco dell'ex Mala del Brenta. Sette mesi fa poi i carabinieri sono riusciti a filmarlo, mentre nel suo ufficio di via Cile 14 riceveva dal figlio di 43 anni una mazzetta da 100mila euro suddivisa in tagli da 500 euro. I soldi sono finiti, come se nulla fosse, dentro a un cassetto. E il denaro Manzo, sempre secondo l'accusa, lo chiedeva alle banche attraverso il cosiddetto "castelletto bancario". In sostanza una persona o una società, in base al fatturato e alle fatture emesse ma non ancora incassate, accede a questo tipo di credito quando necessita di liquidità per le spese correnti. Quindi Manzo incassava denaro "pulito" e ripianava il debito con gli istituti di credito con soldi "sporchi". Ad accorgersi dell'escamotage è stata anche la Banca d'Italia, che ha segnalato subito ai carabinieri.
I SEQUESTRI - E così a Manzo sono stati sequestrati a titolo preventivo 350 unità immobiliari, 15 terreni, 1 castello a Ponte delle Alpi, 52 società per un valore di 1 milione e 450mila euro, 224 tra rapporti bancari e cassette di sicurezza, 52 auto e 9 tra scooter e moto. Totale 130milioni di euro.
CHI È - Francesco Manzo è nato a Nocera Inferiore il 29 settembre del 1944. Il 17 marzo del 1987 si è trasferito nel comune di Codevigo. Quindi il 7 settembre del 1992 è tornato a Nocera Inferiore ed è ritornato nuovamente a Padova il 22 gennaio del 2013 dove risiede in via Tommaseo 17. Sposato e padre di tre figli, tutti indagati come lui, ha diversi precedenti penali. Tra cui furto, truffa in concorso, associazione per delinquere, emissione di assegni a vuoto, sequestro di persona, falsità in scrittura privata, minacce a pubblico ufficiale, bancarotta fraudolenta e porto illegali di armi. Già sottoposto a regime di semilibertà, ha una segnalazione di polizia perchè ritenuto responsabile di avere preso parte a una associazione per delinquere finalizzata all'usura e all'esercizio abusivo dell'attività finanziaria. É stato più volte visto in compagnia di persone legate alla Camorra e di imprenditori veneti. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino