Camolei boccia le targhette di Zaia «Un'operazione triste e svilente»

Camolei boccia le targhette di Zaia «Un'operazione triste e svilente»
IL CASOTREVISO Prima la sciabolata polemica: «Un'operazione svilente e pure un po' triste». Poi il fioretto dell'ironia: «Sciocco io a non averci pensato. Se per risolvere i...

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IL CASO
TREVISO Prima la sciabolata polemica: «Un'operazione svilente e pure un po' triste». Poi il fioretto dell'ironia: «Sciocco io a non averci pensato. Se per risolvere i problemi del centro basta affiggere un pezzetto di metallo in un negozio, avrei potuto farne fare un centinaio e saremmo stati a posto».

Insomma, a Paolo Camolei, assessore alle Attività produttive, l'iniziativa del centrodestra non è proprio andata giù: sabato scorso, il presidente della Regione Luca Zaia e il candidato sindaco Mario Conte hanno girato il centro storico per consegnare i riconoscimenti ad alcuni negozianti. «Come commerciante e come amministratore mi sono sentito umiliato - rincara Camolei - non è certo consegnando una targhetta che si possono risolvere le difficoltà né di quelle attività commerciali, né tanto meno del centro storico». L'assessore l'ha ribadito alla conferenza stampa per il via alla nuova fase del progetto Urbecom, destinato proprio alla rivitalizzazione del cuore della città, prima davanti ai rappresentanti delle associazioni aderenti, poi ai giornalisti. Ricordando, peraltro, come la stessa amministrazione, nel recente passato, avesse già provveduto a segnalare le botteghe storiche. A Ca' Sugana, poi, non considerano una coincidenza che la mossa sia stata attuata qualche giorno prima dell'annunciata firma sul nuovo protocollo per il centro storico. «Peraltro - nota ancora Camolei - si tratta di attività legate ad una particolare logica politica (i destinatari facevano parte dell'associazione Rivivere Treviso, da tempo critica riguarda all'azione dell'attuale giunta, ndr). Se questi sono i presupposti con cui qualcuno pensa di avvicinarsi a risolvere i problemi del commercio e del turismo, ritengo che tutto il centro storico debba fare una seria riflessione».
«CENTRO SENZA BANDIERE»

Con il sindaco Giovanni Manildo che ha potuto solo limitarsi ad un saluto introduttivoprima di dover abbandonare la riunione per altri impegni imprevisti, è toccato proprio all'assessore competente sul settore ribadire ricapitolare le iniziative compiute e anticipare i nuovi programmi. «Abbiamo fissato una scaletta che parte già ad aprile - afferma Camolei - perché siamo fermamente convinti, a differenza di qualcun altro, che il bene del centro e della città non abbiano colore politico. Non ci fermiamo aspettando di vedere chi sarà il nuovo sindaco. Il commercio del centro non ha bisogno di bandiere politiche ma di un processo civico che coinvolge tutte le associazioni». Secca la replica di Mario Conte: «Le polemiche non mi interessano, le lascio agli altri. Penso ai contenuti».
M.Z.
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Il Gazzettino