Cambio di regione: molte incognite dopo il referendum

Cambio di regione: molte incognite dopo il referendum
SAPPADA - (LEC) La speranza è l'ultima a morire. E a Sappada ci sono ancora molti che si aggrappano al dopo referendum, augurandosi che vinca il no, per una ripresa del cammino...

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SAPPADA - (LEC) La speranza è l'ultima a morire. E a Sappada ci sono ancora molti che si aggrappano al dopo referendum, augurandosi che vinca il no, per una ripresa del cammino della legge che consenta il passaggio di Sappada in Friuli Venezia Giulia. Così l'indicazione del gruppo dei referendari è stato raccolto dalla mozione della minoranza consiliare, e lo stesso sindaco, Manuel Piller Hoffer, si è dichiarato favorevole al suo inserimento all'ordine del giorno del prossimo consiglio. Per il sindaco vale il discorso di sempre, cioè la richiesta alla politica romana di esprimersi con un bel sì o con un chiaro no, perchè la situazione del Comune a cavallo tra Veneto e Friuli Venezia Giulia non può continuare a vivere in un limbo di inerte attesa. La situazione per il dopo referendum, tuttavia, è carica di incognite. Con la vittoria del sì il Senato cambierebbe e la competenza legislativa sull'argomento del passaggio di un Comune da una Regione all'altra sarebbe di esclusiva competenza della Camera. Se vincesse il no, la situazione politica appare ingarbugliata, molte forze politiche dello schieramento avverso alla riforma della Costituzione chiederanno al Presidente della Repubblica di sciogliere il parlamento e indire nuove elezioni. E allora la legge su Sappada dovrebbe iniziare da capo, con prospettive ancora più incerte di quelle che l'hanno accompagnata nei mesi scorsi. La mozione della minoranza di Sappada Cambia, così come la discussione in consiglio comunale, rischia quindi di essere soltanto quel grido di disperata speranza che dalle montagne scende verso Roma.

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Il Gazzettino