CALCIO, STOP DEI CLUB AL GOVERNO `

CALCIO, STOP DEI CLUB AL GOVERNO `
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LA GIORNATA
ROMA Avanti come se non fosse successo niente. Addirittura sventolando quella normalità che però, e le immagini dagli stadi deserti sono inequivocabili, proprio non c'è. La Serie A, e non per lo scontato gioco di parole, va nel pallone. Con i club e i calciatori su posizioni diverse. No dei presidenti allo stop, sì dei giocatori, appoggiati del Governo. Festeggiano, chissà che cosa e fino a quando, i primi. Volano però gli stracci tra il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora e il presidente della Lega Paolo Dal Pino. L'Italia sta nel mezzo. Della figuraccia già esportata all'estero. In serata l'intervento del presidente del Coni Giovanni Malagò che chiede alla Figc «di fermare il torneo e di commissariare la Lega: il calcio non può avere regole diverse dagli altri sport di squadra».

ANTICIPAZIONE NOTTURNA
«Non si scherza con la salute». La buonanotte, preparando la platea alla domenica più strana nella storia del nostro calcio, è di Mario Balotelli. Che gioca d'anticipo con la dettagliata storia su Instagram, in cui tira in ballo la mamma alla quale non ha alcuna intenzione di attaccare il Coronavirus solo perché costretto a scendere in campo, e sposa la linea dell'Assocalciatori che, dalla serata di sabato, ha chiesto lo stop del campionato con l'intervento del presidente Damiano Tommasi: «Fermare il calcio è l'atto più utile in questo momento. Le squadre da tifare stanno nei nostri ospedali e nei luoghi d'emergenza». Poi incasserà la solidarietà del presidente della Figc Gabriele Gravina «per le ignobili minacce e per le volgari offese ricevute sui social». Questo il clima, fuori degli stadi. Nei ritiri delle squadre, invece, il documento dell'Aic: subito sciopero (8 e 9 marzo). L'iniziativa resterà sottotraccia. Al Tardini, intanto, i giocatori del Parma e della Spal, dopo il riscaldamento in campo, sono rientrati negli spogliatoi. e restano lì. «Non si sa se si gioca». Mancano meno di 20 minuti all'inizio della partita. Che, in programma alle 12,30, inizierà solo alle 13,45. Lo slittamento del lunch match è la conseguenza dalla nota di Spadafora: «Condivido le dichiarazioni di Tommasi e mi unisco alla sua richiesta. Non ha senso, mentre chiediamo enormi sacrifici ai cittadini per impedire la diffusione del contagio, mettere a rischio la salute dei giocatori, degli arbitri, dei tecnici, dei tifosi che si raduneranno per vedere le partite, solo per non sospendere temporaneamente il calcio e intaccare gli interessi che ruotano attorno ad esso. Credo sia dovere del presidente della Figc Gravina un supplemento di riflessione, senza attendere il primo caso di contagio, prima di assumersi questa gravosa responsabilità». Convocato in fretta, via telefono, il consiglio della Lega di Serie A che boccia l'input di Spadafora e Tommasi. E domani mattina quello straordinario della Federcalcio. Parma-Spal, pure se in ritardo, si gioca regolarmente: i giocatori, spaesati almeno quanto i loro allenatori, alle 13,15 devo riscaldarsi una seconda volta. Anche il Milan e il Genoa hanno l'ok: il via alle 15 a San Siro. E contemporaneamente la Samp e il Verona: si comincia alle 15 a Marassi. Il carrozzone è ripartito: alle 18 Udinese-Fiorentina e alle 20,45 Juve-Inter. Duro Cristiano Lucarelli, club manager del Parma: «Che confusione! La situazione è sfuggita di mano a Tommasi e Spadafora».
SCONTRO TOTALE

Spadafora nel pomeriggio insiste: «Ho detto che farei un gesto forte da parte di Lega e Figc. La Lega Serie A si è riunita stamattina e, invece, si è assunta la responsabilità di mandare avanti il campionato: è una decisione che assolutamente non condivido». Immediata la replica del presidente della Lega Paolo Dal Pino: «Le affermazioni del ministro Spadafora sono sbagliate nel merito e nella sostanza. Il ministro ignora le norme e rifiuta la responsabilità del suo ruolo. Invece di fare demagogia sia coerente con le proprie azioni di governo e se necessario emani un decreto assumendosi responsabilità che sta scaricando su altri».
Ugo Trani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino