CALCIO IN LUTTO CAVALLINO-TREPORTI Il suo gol con la maglia giallorossa, nel

CALCIO IN LUTTO CAVALLINO-TREPORTI Il suo gol con la maglia giallorossa, nel
CALCIO IN LUTTOCAVALLINO-TREPORTI Il suo gol con la maglia giallorossa, nel derby con la Lazio del 66 è entrato nella leggenda. Lutto nel mondo del calcio, si è spento all'età...

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CALCIO IN LUTTO
CAVALLINO-TREPORTI Il suo gol con la maglia giallorossa, nel derby con la Lazio del 66 è entrato nella leggenda. Lutto nel mondo del calcio, si è spento all'età di 74 anni Fabio Enzo, calciatore originario e residente a Cavallino-Treporti, che ha giocato nella Roma e in moltissimi altri club italiani.

LA VICENDA
Causa covid-19, era stato ricoverato dall'8 dicembre all'ospedale di Jesolo. All'ultimo tampone era però risultato negativo, per questo da tre giorni era stato trasferito all'ospedale di San Donà. Le sue condizioni di salute si sono però aggravate per altre patologie, fino all'epilogo di domenica notte, quando il bomber ha terminato di lottare.
Ieri mattina la notizia si è diffusa suscitando cordoglio in tutta Italia. Centravanti alto 1,87, era arrivato a Roma dopo aver fatto la trafila nelle giovanili del Venezia: agli allenamenti veniva accompagnato dal padre, che lavorava come magazziniere al Gazzettino, che aveva sede a Ca' Faccanon. Dalla laguna il passaggio alla Salernitana e alla Tevere Roma in serie D. Nel 1966 l'esordio in serie A, nel derby contro la Lazio segnò di testa il suo primo gol, che regalò la vittoria ai giallorossi. Quarantadue le partite ufficiali disputate con la squadra capitolina, dieci gol e un ricordo indelebile.
LUTTO GIALLOROSSO
Per questo ieri la Roma ha voluto rendergli omaggio con un Tweet, ricordando quel gol che decise il derby, accompagnato dal messaggio Un tuo gol che decide il derby è qualcosa che non si può descrivere. Rimasto nella Capitale fino al 1968, passò poi al Mantova, e quindi, dopo un breve ritorno in giallorosso, al Cesena, al Napoli - con parentesi a al Bologna con il quale a giugno giocò a Toronto un triangolare contro il West Ham United e il Santos di Pelè - Verona, Novara, Foggia, Reggina, Venezia, Omegna e Biellese, dove nel 1983 chiuse la carriera professionistica. Ma il calcio è sempre rimasto il suo mondo.
INNAMORATO DEL PALLONE
In seguito iniziò ad allenare il Treporti, svolgendo l'inedito ruolo di allenatore-giocatore, alternando le sedute di allenamento in settimana al calcio giocato alla domenica. Il passo successivo fu quello di allenare le giovanili gialloverdi del Cavallino, superando le logiche campanilistiche delle due squadre litoranee. Sempre a Treporti, nei primi anni del 2000 allenò anche la squadra femminile, dimostrando grande disponibilità.
UNA VITA AL MASSIMO
Legato visceralmente a un calcio d'altri tempi, per anni la sua è stata una vita sopra le righe, con frequenti viaggi e avvistamenti a Jesolo con Raffaella Carrà. Anche per questo per alcuni è stato genio e sregolatezza, per molti il campione di Cavallino-Treporti che terminato di giocare si dedicò al mondo del turismo. Dotato di un grande tiro, di una grande potenza, è stato ribattezzato un collezionista di cartellini rossi, avendo accumulato 64 giornate di squalifica. Pagò 200 000 lire di multa per aver tirato un rigore di tacco nella partita Cesena-Casertana di Coppa Italia.
Nella vita però era tutt'altro, molto generoso e sempre pronto ad aiutare chi ne avesse bisogno. Rimasto in contatto con molti suoi ex compagni, a partire dal compianto Ezio Vendrame ma anche Gianfranco Zigoni e Roberto Boninsegna (con il quale ogni estate si ritrovava a Jesolo), amava partecipare a rimpatriate e fino a dieci anni fa anche a partite benefiche.

Con lo stesso obiettivo, nel 2016 scrisse con Adriano Berton il libro dedicato alla sua vita. Tantissimi i messaggi di cordoglio, da quelli delle società in cui ha militato a quello del sindaco di Cavallino-Treporti Roberta Nesto e dell'ex sindaco Claudio Orazio, suo giocatore a Treporti. Lascia la moglie, la figlia Daria e Gabriele. I funerali si svolgeranno venerdì, alle 15, nella chiesa di Santa Maria Elisabetta a Cavallino.
Giuseppe Babbo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino