(m.l.) Il vertice dell'Ater nella bufera. Dopo Luciano Marangoni, se ne va sbattendo la porta pure Francesco Cacciapuoti, il consigliere di amministrazione, esponente di...
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Fuoriuscito il segretario provinciale dei Comunisti italiani, Cacciapuoti con Tidon ha sempre mantenuto un atteggiamento critico, in particolare perché per tre mesi, dopo la revoca del ruolo di vicepresidente a Romeo, non venne convocato il consiglio d'amministrazione «in spregio alle regole democratiche». Un rapporto che pian piano si è logorato fino alla decisione di presentare le dimissioni. «Ringrazio chi ha riposto in me la propria fiducia, assegnandomi l'incarico - esordisce motivando questa scelta - all'Ater ho cercato di apportare il mio piccolo contributo affinché si potesse operare un cambiamento costruttivo, per esempio riguardo all'assegnazione degli incarichi esterni o per diminuire il costo unitario di costruzione e proporzionalmente aumentare il numero degli alloggi da costruire. Inoltre mi sono battuto per abbassare i compensi del direttivo. Purtroppo i giochi trasversali di potere servono affinché non cambi nulla».
Tutti problemi e anomalie già rilevate più volte da Brusco e da Massimo Carravieri.
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Il Gazzettino