«C'è un grave pericolo d'incendi siamo in allerta»

«C'è un grave pericolo d'incendi siamo in allerta»
L'ALLERTABELLUNO Gli uffici della Regione, coordinati dall'assessore alla Protezione civile Gianpaolo Bottacin, si erano attivati ormai un mese fa per il pericolo incendi boschivi...

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L'ALLERTA
BELLUNO Gli uffici della Regione, coordinati dall'assessore alla Protezione civile Gianpaolo Bottacin, si erano attivati ormai un mese fa per il pericolo incendi boschivi e la situazione di «grave pericolo» per la provincia è ancora in atto. Ma anche i divieti, l'allerta e le sanzioni previste per chi accende fuochi vicino ai boschi, non sono riusciti ad evitare i diversi incendi boschivi che si sono verificati in questi giorni. Da Col Curiè di San Pietro, a Col Melon di Pedavena, fino a Auronzo, sono bruciati gli schianti di Vaia. Le condizioni meteo climatiche degli ultimi giorni, caratterizzate dalla presenza sul territorio regionale di venti di fohen e temperature al di sopra della norma stagionale, hanno favorito l'innesco.

IL PROVVEDIMENTO
Era il 21 gennaio scorso quando per le condizioni climatiche, considerate mix esplosivo per gli incendi, l'ingegnere Luca Soppelsa, capo dalla direzione di Protezione civile, firma il provvedimento con cui viene decretato lo stato di grave pericolosità per gli incendi boschivi limitatamente ai territori dei comuni di Treviso e Belluno. Il 5 febbraio l'allerta viene estesa anche alle province di Vicenza e Verona. «Le condizioni climatiche sono tuttora tali da avere situazioni di bassa umidità - spiega il capo della direzione regionale Protezione Civile, ingegnere Luca Soppelsa -. Oltre a questo si è aggiunta in questi giorni una situazione di ventosità che chiaramente in situazioni di incendi boschivi, favorisce il propagarsi. Non abbiamo al momento previsioni che possano far pensare a una prossima revoca dello stato di pericolosità».
I DIVIETI

Fino alla comunicazione di revoca dello stato di grave pericolosità quindi sono vietate tutte le operazioni che possono creare pericolo o possibilità di incendio in aree boscate, cespugliate o arborate, e comunque entro la distanza di cento metri dai medesimi terreni. La Protezione Civile ricorda che per le trasgressioni a tali divieti si applicano le sanzioni previste dalla Legge 21 novembre 2000, numero 353 e dalle prescrizioni di massima e di polizia forestale vigenti.
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Il Gazzettino