C'è chi ha messo inferriate e ha sbarrato l'accesso a casa

C'è chi ha messo inferriate e ha sbarrato l'accesso a casa
Venerdì si scenderà in campo alle 18. Chi con fischietti, chi con palloni, chi con giochi. «Ma non è una manifestazione in polemica con qualcuno - afferma Enrico Renosto -...

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Venerdì si scenderà in campo alle 18. Chi con fischietti, chi con palloni, chi con giochi. «Ma non è una manifestazione in polemica con qualcuno - afferma Enrico Renosto - secondo me è bello chiudere questa storia con una partita, vedendo i bambini coi nonni e i genitori in piazza. E se arriva anche il vicesindaco con la sua squadra, giocheremo tutti insieme. Si festeggerà l'annullamento del divieto». Insomma si gioca la partita della pace, dopo che Ca' Sugana ha fatto incappucciare i cartelli della discordia.

Intanto il vicesindaco Grigoletto fa sapere che le nuove insegne sono state ordinate e Manildo commenta: «Molto rumore per nulla. La mancata intelligibilità dei cartelli fa nascere divieti che non esistono». Lui personalmente non ci sarà, perché fuori città. In ogni caso bene l'educazione preventiva e nessun divieto ai palloni leggeri. Ma per capire perché i palloni, o almeno certi palloni, non siano proprio i benvenuti, basta fare un giretto in piazza Santa Maria dei Battuti. I commercianti sono compatti: sì incondizionato ai bambini, divieto assoluto agli adolescenti che arrivano con palloni da rugby. «Nessun vigile multerà mai il bimbo con i nonni che gioca in piazza - spiega Maurizio Carrer, proprietario della pelletteria - è chiaro che il cartello è stato messo nel tentativo di dissuadere i ragazzi borderline che stanno prendendo possesso della piazza. E sono un vero problema, per i residenti e per i clienti». Nel bar poco distante si racconta di gare notturne in bicicletta a chi arriva più radente ai pedoni, di un ragazzino che è stato investito con le mountain bike. Ma anche di assorbenti sparsi ovunque e di ragazzine e ragazzini che usano gli androni delle case per fare sesso. Al punto che i residenti hanno dovuto mettere un'inferriata e sbarrare l'accesso. Le pallonate degli adolescenti si frangono contro le vetrine e arrivano ai balconi. Le parolacce e gli sputi dissuadono i clienti dal frequentare i plateatici. La polizia locale, per affermazione dei commercianti, sta combattendo questo, con cartelli opportuni o meno, e facendo un ottimo lavoro. Francesco Scarpellini, titolare di Zoe hair stylist, si dice assolutamente contrario ai palloni: «Stiamo diventando ostaggio di questi ragazzi, ci sfidano se imponiamo qualche divieto o modalità di comportamento».
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Il Gazzettino