Bus Erasmus, la Corte di Tarragona conferma il sì alle indagini

Bus Erasmus, la Corte di Tarragona conferma il sì alle indagini
UDINE - (EV) Non si fermano le indagini sull'incidente del bus Erasmus costato la vita in Spagna alla giovane laureanda friulana Elisa Valent e ad altre 12 studentesse. Lo ha reso...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
UDINE - (EV) Non si fermano le indagini sull'incidente del bus Erasmus costato la vita in Spagna alla giovane laureanda friulana Elisa Valent e ad altre 12 studentesse. Lo ha reso noto l'avvocato Cesare Perosa, legale dei familiari di Elisa, a seguito della decisione con cui la Corte d'appello di Tarragona ha respinto il ricorso presentato dall'autista del pullman, Santiago Rodriguez Jimenez, contro la riapertura delle indagini.

L'inchiesta aveva rischiato di arenarsi quando, l'8 novembre 2016, il giudice istruttore Granell Rul aveva disposto l'archiviazione del procedimento ritenendo la condotta dell'autista non di gravità tale da potersi considerare penalmente rilevante secondo i criteri previsti dal codice penale spagnolo. Contro il provvedimento gli avvocati spagnoli delle famiglie delle vittime avevano tempestivamente proposto ricorso a metà novembre. E il 9 gennaio, in accoglimento del ricorso delle famiglie e della stessa Procura spagnola, il nuovo giudice istruttore del Tribunale di Amposta, subentrato al collega, aveva revocato l'ordinanza di archiviazione, disponendo la riapertura delle indagini e l'interrogatorio dell'autista.
Interrogato il 3 febbraio, il conducente si è avvalso della facoltà di non rispondere al Pm, limitandosi a rispondere solo a quelle del suo difensore. In quella sede l'autista, «facendo retromarcia rispetto a quanto dichiarato subito dopo l'incidente, ha negato di essersi addormentato e ha attribuito la causa del sinistro al funzionamento difettoso del sistema di frenatura del pullman, cosa che però era stata categoricamente esclusa dalla perizia effettuata dalla polizia spagnola», fa sapere l'avvocato Perosa.

«La decisione della Corte d'appello, sulla quale nutrivamo la massima fiducia, è accolta con grande soddisfazione dalle famiglie delle vittime, che si sentono come liberate da un grosso peso e intravedono ora la possibilità concreta che venga finalmente individuato il responsabile della tragedia che le ha colpite», continua l'avvocato Cesare Perosa.
© riproduzione riservata'
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino