Bullismo: 10 casi l'anno, ma ora arriva la Blue Box

Bullismo: 10 casi l'anno, ma ora arriva la Blue Box
L'EMERGENZAPADOVA Una trentina negli ultimi quattro anni: quasi dieci all'anno. Sono i casi di cyberbullismo o sexting, cioè l'invio di testi o immagini sessualmente esplicite...

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L'EMERGENZA
PADOVA Una trentina negli ultimi quattro anni: quasi dieci all'anno. Sono i casi di cyberbullismo o sexting, cioè l'invio di testi o immagini sessualmente esplicite via internet o cellulare, che hanno coinvolto gli adolescenti padovani e su cui sta indagando, o ha indagato in passato, la polizia. A denunciare sono soprattutto le ragazzine, che nel 70% dei casi prendono il coraggio a due mani e si rivolgono alle forze dell'ordine, anche senza passare dai genitori. Meno invece le denunce degli adolescenti maschi, ferme al trenta per cento. Con un dato che però preoccupa, soprattutto se proiettato nel futuro. L'età di chi denuncia e di chi, quindi, recita la parte di bullo o di cattivo della vicenda, si abbassa sempre di più.

Se prima il cyberbullismo e fenomeni come la diffusione di immagini dal contenuto erotico si limitava agli studenti delle superiori, ora è coinvolta anche la fascia più giovane: ragazzini che vanno alle medie o che si affacciano appena al mondo del liceo.
«È un fenomeno in aumento, esploso con i casi di Blue Whale, il gioco che spinge i ragazzi a prove di forza così violente da portare al suicidio ha spiegato Andrea Straffellini, capo di gabinetto della questura - Anche a Padova ci sono stati casi, ma grazie alla segnalazione dei genitori o degli insegnanti siamo riusciti ad intervenire in tempo».
Ed è proprio qui che si inserisce la Blue Box ideata dalla polizia di Stato proprio per rompere sul nascere gli anelli di una catena dagli effetti potenzialmente tragici. A vederla, presentata ieri allo stand della polizia in occasione di Exposcuola, è una normalissima cassetta della poste: cambia però il contenuto (oltre che il colore). È lì che i giovani in difficoltà possono chiedere aiuto in maniera del tutto anonima, lasciando solo un riferimento per essere contattati poi dagli operatori della questura.
«Vogliamo far sapere i ragazzi che noi siamo in grado di dargli una mano ha aggiunto Straffellini - Ma è importante che il messaggio arrivi anche ai genitori e agli insegnanti. Sono loro i primi a doversi accorgersi delle situazioni di disagio che vivono gli adolescenti: circostanze che per loro possono diventare ostacoli invalicabili».

Così oltre alla Blue Box, che farà il suo esordio mercoledì mattina di fronte all'istituto Ruzza di via Sanmicheli e poi al pomeriggio approderà all'Ipercity sempre accompagnata da un camper con a bordo un team di esperti, un agente della polizia postale, uno dell'ufficio dei minori della questura, un agente della Squadra mobile e un esperto dei Servizi sociali del Comune, ecco il lancio anche di YouPol, l'applicazione della polizia da poter scaricare sul cellulare e attraverso cui gli adolescenti potranno chiedere una mano in momenti di difficoltà. «Vogliamo sensibilizzare non solo le vittime, ma anche i carnefici ha chiuso Straffellini - I ragazzi che ci vedranno fuori dalla scuole troveranno un volto amico e avranno la possibilità di chiederci un aiuto anche con una scusa».
Nicola Munaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino