BRUXELLES - La Brexit fa cadere la prima testa a Bruxelles, nel giorno in cui si apre una settimana cruciale per i destini dell'Unione. La prima vittima del trauma inflitto dai...
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Spesso accusato di essere troppo vicino agli interessi della City, Hill, rampollo della nobiltà londinese, con laurea in Storia al Trinity College di Oxford, e un passato di lobbista, ha abbandonato il suo incarico, anticipando la sfiducia che gli sarebbe arrivata martedì da un voto pressoché unanime del Parlamento europeo. «Non posso continuare a svolgere il mio ruolo di commissario britannico - ha dichiarato annunciando l'addio - come se non fosse accaduto nulla. Sono arrivato a Bruxelles da politico che aveva combattuto contro l'euro ed euroscettico sull'Europa. Me ne vado certo che, nonostante le frustrazioni che ci ha portato, essere membri dell'Unione europea era un bene». Proprio su come regolare questa relazione, è filtrato sulla stampa un piano del ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble: offrire al Regno Unito niente di più che un accordo di associazione alla Ue, simile a quello in vigore con la Turchia dal 1963, e resistere ad ulteriori spinte alla condivisione di sovranità in tema di politica economica. Ma chiudere la partita britannica non è l'unico obbiettivo immediato dell'Ue, impegnata in una corsa contro il tempo per invertire la tendenza anti-europea e cercare di fermare l'effetto domino. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino