PADOVA - «Le ragioni per votare No al referendum del 4 dicembre sono doppie: di merito e politiche. Le due cose sono inscindibili. La legge costituzionale è in sè una...
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E se vincono i Sì? Risponde Brunetta, il più infervorato: «Succede che ci teniamo Renzi per i prossimi 20 anni con i vari Alfano e Verdini, un assetto istituzionale confuso, un partito che col 15% dei voti finisce per scegliere premier, capo dello Stato, presidenti delle Authority e così via. Si consegna il potere ad una sola persona. Che può essere anche Grillo. Comunque, - aggiunge il deputato di Fi - preparatevi perchè Renzi userà tutte le armi, lecite e illecite, per vincere». Ma è davanti alla prospettiva di mandare a casa il premier che Brunetta si illumina: «È una battaglia per difendere l'Italia da una manipolazione violenta, sostenuta da Renzi e dietro di lui dai poteri forti, dalla finanza. È una battaglia da fare con chi ci sta, viva Zagrebelsky, viva persino Travaglio!(e qui Marin deve bonariamente intervenire "Renato parla a titolo personale")». Intanto il premier si appella agli elettori di destra per vincere: «Errore gravissimo - commenta Brunetta - Qui trova un muro compatto, ma lui sta mollando la sinistra Pd per inseguire politicamente la destra, vedi gli annunci sul Ponte sullo Stretto. Per un segretario del Pd è il segno della sconfitta. Se perde, a farlo fuori ci penseranno i bersaniani e quelli della minoranza dem che non lo possono più vedere».
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Il Gazzettino