Brugnaro-Casson, la sfida parte dal centro di Mestre

Brugnaro-Casson, la sfida parte dal centro di Mestre
Firme raccolte, liste depositate e coalizioni sigillate. Insomma, "les jeux sont faits", almeno fino a un eventuale ballottaggio. ...

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Firme raccolte, liste depositate e coalizioni sigillate. Insomma, "les jeux sont faits", almeno fino a un eventuale ballottaggio.

Per Casson e Brugnaro inizia quindi la sfida a distanza. È proprio il presidente della Reyer, infatti, ad assicurare che sarà lui il vero sfidante del senatore: «Sono stabile al 30 per cento: ormai le primarie del centrodestra le ho vinte io - afferma - Adesso si guarda dall'altra parte». E lancia la sfida al centrosinistra: «La loro è una campagna populista» attacca. Per celebrare lo scadere della consegna delle liste, previsto per ieri alle 12, il presidente della Reyer inaugura una nuova sede: l'undicesima. Dal suo staff spiega che quella di via Piave è l'ultima e che la decisione di «colorare di fucsia» un nuovo edificio è nata dalle richieste, ricevute via mail, di alcuni residenti che speravano di vedere un presidio elettorale simbolico in una delle vie che più rappresentano le difficoltà che sta vivendo la città. Per presentare le liste, del Comune e delle municipalità, sono arrivati proprio tutti. E i candidati sono così tanti che per farsi fotografare tutti insieme sono costretti a "occupare" momentaneamente tutta la carreggiata bloccando il traffico per un minuto: «Ne ho contati seicento nelle mie liste» dice il candidato, che tira in ballo i fatti di Milano: «I teppisti e gli sfaccendati sono l'ultimo anello di un partito che continua a dire bugie».

In piazza Donatori di sangue, nella sede di Casson, la «festa» per la chiusura delle liste è più sobria. Con il senatore ci sono Nicola Pellicani e Jacopo Molina e alcuni tra i candidati della sua lista per il Consiglio comunale. E, per spegnere le polemiche degli ultimi giorni, l'ex senatore ripete più volte lo stesso concetto: «Il garante del progetto e del programma firmato dalla coalizione sono io». Molti tra i nomi della sua lista (31 dopo l'uscita del Gruppo 25 aprile) sono stati svelati proprio ieri e anche Casson sottolinea la prevalenza di persone che non hanno mai avuto ruoli politici di rilievo: «Ci sono operai di Fincantieri, medici e rappresentanti di vari mondi e associazioni, con una caratterizzazione internazionale». In lista, per esempio, c'è anche Kamrul Syed, portavoce della comunità bengalese che la settimana scorsa ha organizzato la grande manifestazione per la sicurezza. «La nostra è una città aperta e internazionale che accoglie chi vuole venire qui a lavorare e pagare le tasse» aggiunge. E quando gli raccontano della sfida lanciata da Brugnaro, non commenta: «È stabile al 30 per cento? Visto che il premier sarà qui tra poco, uso queste parole: non mi tange». Oggi infatti Renzi è a Venezia per sostenere la candidatura di Casson. Per il premier doppia tappa lampo: prima al Toniolo con il candidato sindaco e Alessandra Moretti (alle 9.30) e poi al Padiglione Aquae di Expo Venice per il taglio del nastro. E lì al Vega, ad aspettarlo, ci sarà anche Luigi Brugnaro.
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Il Gazzettino