Bracconaggio ittico, in Polesine la centrale operativa

Bracconaggio ittico, in Polesine la centrale operativa
CARABINIERI FORESTALIROVIGO Emergono ulteriori indiscrezioni in merito all'indagine portata avanti dai Carabinieri Forestali di Rovigo che ha dato un duro colpo ai vertici di...

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CARABINIERI FORESTALI
ROVIGO Emergono ulteriori indiscrezioni in merito all'indagine portata avanti dai Carabinieri Forestali di Rovigo che ha dato un duro colpo ai vertici di un'organizzazione criminale dedita al bracconaggio ittico in mezza Italia, la cui centrale operativa si era stabilità da tempo in Polesine. Innanzitutto il fatto che l'attività info-investigativa pur essendosi concentrata nell'ultimo anno, era, nella realtà, già iniziata anni orsono anche con il fondamentale supporto dei Carabinieri Forestali del S.O.A.R.DA. Sezione Operativa Antibracconaggio e Reati a Danno degli Animali, con sede operativa a Roma, che hanno messo sul campo apparecchiature di ultima generazione.

BRACCONIERI ROMENI
L'indagine era iniziata, seppure in sordina, quando gruppi di pescatori di professione, provenienti principalmente dal distretto di Tulcea in Romania (regione rivierasca sul Danubio e nel suo Delta), iniziarono a spostarsi in gruppi ed a stabilirsi principalmente in varie zone della Pianura Padana e del centro Italia, ma anche in Campania e perfino in Sardegna; in questi luoghi, in particolare in Polesine, richiedevano e riuscivano ad ottenere la licenza di pesca di tipo professionale, Tipo A, che appariva fondamentale per dare una parvenza di legalità all'attività, svolta invece, sin dall'inizio, con metodi e modalità illegittimi. Nel corso degli ultimi anni sono stati infatti numerosissimi i reati, incardinati in numerose Procure sparse per il Paese, in danno agli animali, al commercio, alla sanità pubblica, alla pesca, finanche a contestazioni di carattere fiscale per evasione, contestati a tali gruppi di pescatori, che si è appurato, operavano con organizzazioni di tipo piramidale/militare suddividendosi il territorio in zone di pesca; nella realtà questi gruppi risultavano essere composti da chi dava gli ordini, da chi si occupava delle battute di pesca essenzialmente notturne e in luoghi remoti, da chi si occupava della lavorazione e dell'immagazzinamento del prodotto ittico, e da chi, in Romania, teneva le redini di tutto ciò.
VIGILANTI VOLONTARI

Fondamentale è stata la collaborazione con la Vigilanza Volontaria Ittica F.I.P.S.A.S Federazione Italiana Pesca Sportiva ed Attività Subacquee, dislocata nei vari territori con la quale l'Arma dei Carabinieri ha sottoscritto un protocollo d'intesa finalizzato alla prevenzione e al contrasto dell'illegalità nella tutela dell'ambiente fluviale lacustre e della fauna autoctona ed esotica in esso esistente, tra le altre cose, alla prevenzione ed al contrasto del bracconaggio ittico in ambiente fluviale. Importantissimo, se non indispensabile, il rapporto di collaborazione tra i Carabinieri Forestali del Gruppo di Rovigo ed il Servizio Veterinario dell'Ulss 5 Polesana, sede di Adria, che, grazie alle competenze tecniche dei veterinari, ha consentito di accertare come la commercializzazione del prodotto ittico avvenisse in sfregio alle più basilari norme sanitarie e di tracciabilità del prodotto alimentare. Anche il numero degli indagati per associazione a delinquere aumenta: si segnala infatti la volontà della Procura di Rovigo di perseguire per tale reato ulteriori cinque individui, tutti di nazionalità romena, ovverosia, coloro che, seppur con un contributo di tipo non promotore e non organizzatore apparivano tuttavia stabilmente associati al sodalizio.
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Il Gazzettino