Borse giù con petrolio e banche

Borse giù con petrolio e banche
MILANO - Nuovo tonfo per le Borse. Un nuovo calo del petrolio e i titoli bancari hanno di nuovo steso i listini, con un calo che ha travolto i principali mercati europei e si è...

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MILANO - Nuovo tonfo per le Borse. Un nuovo calo del petrolio e i titoli bancari hanno di nuovo steso i listini, con un calo che ha travolto i principali mercati europei e si è esteso anche negli Usa. Piazza Affari ha perso il 3%. L'indice Stoxx 600, che fotografa l'andamento dei principali titoli quotati sui listini del Vecchio continente, ha ceduto il 2,05%, come se fossero andati in fumo 191 miliardi di euro in una seduta. Male anche Wall Street. Il petrolio in calo a New York, dove le quotazioni scendono sotto i 30 dollari mettono sotto pressione le major e partecipa ad aumentare il nervosismo sui mercati. Anche quelli valutari dove il rublo russo torna a perdere colpi su euro e dollaro. Alla Borsa di Mosca, la valuta russa è scambiata a 86,52 sull'euro e a 79,19 sul biglietto verde. C'è una diffusa ansia per i ritmi della crescita globale innescata anche da un rallentamento della Cina. Londra ha perso il 2,28%, Parigi il 2,47%, Francoforte l'1,8% ma è Milano la peggiore con un tonfo del 3,05 per cento. Secondo il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, in audizione davanti al Copasir (il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica) non ci sono evidenze di attacchi speculativi all'Italia. A quanto si apprende il ministro avrebbe riferito che il calo della Borsa di ieri è legato a fattori non strutturali ma di fiducia, alcune banche sono salite ed altre scese. Le vendite a Piazza Affari si sono abbattute su Mps (-8,2%) e sulle protagoniste del risiko italiano, Bpm e Banco Popolare che hanno perso, rispettivamente, il 5,5% e l'1,66% e su Ubi Banca (-5,2%). Ma in Europa l'indice di settore (-4,03%) ha mostrato una debolezza di tutto il comparto e tra le più colpite ci sono anche la francese SocGen (-6,35%) e la svizzera Ubs (-6,8%). Giornata da dimenticare anche per i titoli dell'energia (DJ Stoxx -4,86%) con Bp che vede andare a picco l'utile nel quarto trimestre (-91% a 196 milioni di dollari).

Ferrari archivia il 2015 «con risultati record», ma il titolo è maglia nera del listino a Piazza Affari e chiude in calo del 9,59% a 33 euro. Dal debutto del 4 gennaio la perdita è di oltre il 23%. In caduta anche l'azionista Exor (-4,5% a 28,42 euro), Fca è a -2,66%. Anche a New York la Rossa perde il 14,33% e chiude a 34,21 dollari. Pesano i debiti che hanno raggiunto quota 1,9 miliardi, cifra superiore alle attese. «La reazione dei mercati è incomprensibile visto che per Ferrari sono i risultati migliori di sempre», commenta il presidente Sergio Marchionne. I ricavi sono pari a 2,85 miliardi di euro (+3 sul 2014, ma -3% a cambi costanti), le consegne di auto sono 7.664 (+6%). Dividendo di 46 centesimi per azione. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino