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ROMA Se i contendenti come Euronext, la società che gestisce le piazze di Parigi, Amsterdam, Bruxelles e Lisbona, oppure Deutsche Boerse, che controlla la Borsa di Francoforte, vorranno puntare davvero al controllo di Borsa italiana o di attività come Mts, dovranno fare i conti con la Consob. Perché oltre ad essere tra gli asset strategici sotto golden power, Piazza Affari sarà presto blindata anche dai superpoteri dell'Authority guidata da Paolo Savona. A stabilirlo è l'ultima bozza del Decreto Agosto ancora non arrivato all'approvazione del Consiglio dei ministri. Un modo per correre ai ripari dopo che The London Stock Exchange, di cui Piazza Affari fa parte dal 2007, è uscito allo scoperto annunciando di aver avviato discussioni esplorative per la potenziale cessione di Borsa Italiana o della quota in Mts, piattaforma telematica per i titoli di Stato.
VOCE IN CAPITOLO
La norma prevede che la Consob abbia voce in capitolo nel caso di cambio di azionista e possa, tra l'altro, valutare «la qualità del potenziale acquirente e la solidità finanziaria del progetto di acquisizione». All'autorità la nuova norma indicata nella bozza del decreto garantirebbe un potere negoziale che prima non aveva. «Chiunque, a qualsiasi titolo, intenda acquisire o cedere, direttamente o indirettamente una partecipazione nel capitale del gestore del mercato o nel soggetto che, anche indirettamente, controlla il gestore del mercato, in misura tale che la quota dei diritti di voto o del capitale detenuta raggiunga o superi, in aumento o in diminuzione, il 10%, 20%, 30% o 50%, oppure il controllo del gestore del mercato, ne dà preventiva comunicazione alla Consob». A quel punto, «la Consob può opporsi all'acquisizione» valutando «tra l'altro la qualità del potenziale acquirente e la solidità finanziaria del progetto».
Roberta Amoruso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino