Bolzonello non si fida: «Non siamo tranquilli, tutto fumoso»

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I DUBBI DEI DEMOCRATICI ...

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I DUBBI DEI DEMOCRATICI

PORDENONE Quando su queste pagine iniziava la battaglia per la difesa dei confini provinciali e della montagna pordenonese, lui era stato il primo a parlare apertamente di follia. Ci si riferiva allora alla possibilità che il nascente (o paventato) cantone carnico comprendesse anche la montagna pordenonese. Oggi che la battaglia sembra vinta, però, Sergio Bolzonello mette le mani avanti. L'ex presidente della Regione, nonché ex sindaco di Pordenone non si fida. Non tanto delle notizie che arrivano da Trieste, quando dell'amministrazione regionale in sé. Per questo la sua esultanza, da buon uomo di calcio qual è, è cauta come quella che arriva dopo un gol nel primo tempo, quando la partita è lontana dall'essere finita. «Tutto ciò che arriva dalla giunta Fedriga - sentenzia - è fumoso e incerto. Non hanno ancora presentato niente di concreto, non hanno in mente un vero piano di riassetto degli enti locali, su questo punto pare che stiano navigando solamente a vista, senza una rotta. Da Fedriga arrivano solamente slogan e poca carne al fuoco». Poi Bolzonello rincara la dose e si lancia in alcuni paragoni che spiegano meglio il suo punto di vista: «Sulla sanità - ecco l'esempio - avevano presentato un programma firmato: avevano promesso una rivoluzione, poi in questi giorni stiamo assistendo a qualcosa di molto diverso da quanto detto in principio. Per questo preferisco essere cauto e non fidarmi delle parole. Sono molto meglio i documenti scritti e le decisioni finali». L'ex sindaco di Pordenone si era messo idealmente al confine della provincia per difenderne sia l'identità che l'integrità fisica e politica. «Non siamo ancora tranquilli - spiega oggi -, proprio perché non sappiamo nulla di certo o di definitivo. Vogliamo avere in mano la documentazione, le proposte vere della politica regionale, solo allora potremo commentare la salvezza del territorio pordenonese. Presentino un vero programma, poi ne riparliamo, perché fino ad oggi ciò che esce dalle stanze del governo regionale è tutto troppo fumoso».
M.A.
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Il Gazzettino