TREVISO - Luca Baggio, consigliere regionale uscente e uno dei primi a lasciare la Lega per seguire Flavio Tosi, nuovo presidente della Mom, la società del trasporto pubblico....
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E la comparsa del curriculum di Baggio ha scatenato le ire della Lega. «Eccolo qui -sibila un big- ci chiedevamo che fine avesse fatto». La suscettibilità del Carroccio su questo tema ha una spiegazione molto semplice: sarà la Provincia, come socio di maggioranza, ad avere l'ultima parola sulla nomina del cda e quindi del presidente. In poche parole: sarà Leonardo Muraro, altro tosiano di ferro, a decidere. E per nominare Baggio dovrà far fuori Sartor, espressione della Lega. Lo potrebbe fare anche in caso di elezione in Regione: fino a quando non verrà ufficialmente nominato consigliere manterrà la sua funzione di presidente. È una questione di giorni: l'incarico dell'attuale cda scade il 31 maggio, l'assemblea per nominare i nuovi vertici si farà il 5 o il 7 giugno. Potrebbe essere questo l'ultimo atto di Muraro presidente. E anche l'ultimo sgarbo al suo ex partito. Che però non starebbe con le mani in mano: già gira voce che con Baggio presidente Mom il gruppo della Lega in consiglio provinciale potrebbe togliere la fiducia a Muraro se non dovesse andare in Regione. Dentro la Mom si sta combattendo una vera guerra di potere. Muraro, che ha guidato il passaggio della fusione tra le principali società di trasporto pubblico trevigiane confluite in Mom, ci tiene a mantenere il controllo di una creatura che sente sua. Di contro il Carroccio non vorrebbe mollare la presa. Alle loro spalle si muove il Pd che però, nonostante il comune di Treviso stia acquisendo sempre più peso nell'assemblea, non ha ancora i numeri per dire la sua. Baggio poi è un candidato spendibile: è stato presidente della Ctm di Castelfranco, altra società di trasporto pubblico. Senza contare gli incarichi ricoperti in Ater e AscoTrade. L'esperienza non gli manca. Ma è anche lo "strumento" di un battaglia politica dalle conseguenze ancora tutte da decifrare.
Paolo Calia Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino