Blitz anti Ogm, 39 condanne

Blitz anti Ogm, 39 condanne
Trentanove condanne per l'assalto degli ambientalisti alla sede degli Agricoltori federati di Pordenone, dove il 30 aprile del 2010 il sostenitore delle colture Ogm, Giorgio...

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Trentanove condanne per l'assalto degli ambientalisti alla sede degli Agricoltori federati di Pordenone, dove il 30 aprile del 2010 il sostenitore delle colture Ogm, Giorgio Fidenato, stava rilasciando un'intervista ai giornalisti.

Quel giorno il blitz dei "guerrieri verdi" è anticipato da una manifestazione (autorizzata) a Vivaro, dove c'è il terreno usato per le semine di mais transgenico. La protesta si sposterà a Pordenone, dove Fidenato viene raggiunto sul luogo di lavoro da alcuni giornalisti. La tensione sale subito alle stelle. I manifestanti vogliono entrare in ufficio. Fidenato si oppone, viene accerchiato, insultato, spintonato, travolto da lanci di sementi e monetine. La sua impiegata, Viviana Stabarin, resta contusa nel tentativo di impedire che gli ambientalisti di entrare in ufficio.
Il caos è totale. Alcuni ambientalisti entrano con la forza, altri restano all'esterno dello stabile. Da un megafono cominciano rimbalzare parole come «venduto, servo delle multinazionali, bastardo inquinatore, la terra è di tutti». Nei filmati girati dai cameramen televisivi scorrono le immagini dell'irruzione in ufficio, mentre il testa a testa tra Fidenato e l'ex consigliere regionale Alessandro Metz è immortalato nelle fotografie pubblicate sui giornali. Attraverso foto e video gli investigatori della Digos identificano e denunciano 40 persone arrivate a Pordenone dalle province di Trieste, Udine, Venezia, Padova, Treviso, Belluno e Bolzano. Finiranno tutti a processo per concorso in violenza privata, violazione di domicilio, ingiurie e danneggiamento. L'ex consigliere regionale triestino Alessandro Metz - indicato come l'istigatore dell'assalto - risponderà anche per la manifestazione non autorizzata e, assieme a Sebastian Kohlscheen (Padova) di lesioni.

Al processo sono state raccolte prove sufficienti soltanto per la violenza privata e la violazione di domicilio. «Per le ingiurie e i danneggiamenti - ha concluso il vpo Ilaria Rizzi chiedendo l'assoluzione per insufficienza di prove - non sono emerse le singole condotte». Non si sa chi abbia imbrattato il muro con la scritta No Ogm, nè è stato possibile indicare chi urlava parolacce contro Fidenato. A queste conclusioni è poi arrivato anche il giudice Rodolfo Piccin, che ha assolto da tutte le imputazioni soltanto Elena Placitelli, riconoscendo che si trovava tra gli ambientalisti in qualità di cronista. Le parti civili (Fidenato, impiegata e Agrigoltori federati) costituite con gli avvocati Francesco Longo e Giovanni Martorana potranno ottenere un risarcimento in sede civile. Gli ambientalisti sono stati condannati a risarcire in solido, spese di costituzione comprese (4.788 euro).
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Il Gazzettino