Blessaglia, Cinto e Portogruaro sconvolte dal lutto e dal dolore

Blessaglia, Cinto e Portogruaro sconvolte dal lutto e dal dolore
La notizia della tragedia nella Ferrata sconvolge non solo Blessaglia,...

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La notizia della tragedia nella Ferrata sconvolge non solo Blessaglia, dove la famiglia Cecchetto risiede dal 2002, ma anche Cinto Caomaggiore, comune di origine di papà Nevio Cecchetto, e Portogruaro, terra di origine di mamma Nadia Berardo, che lì lavora come impiegata al Brico del centro commerciale di via Pratiguori. «Ho appena sentito i familiari della povera piccola Caterina dice don Cesare Stecca, parroco di Blessaglia : sono sconvolti e vogliono vivere nel silenzio la tragedia che li ha colpiti». L'ansia in famiglia è ora soprattutto per la sorella maggiore Giulia di 13 anni. Riservatezza e discrezione sono tratti che da sempre contraddistinguono la famiglia Cecchetto. Ad iniziare dalla nonna Natalia Campenerut, che da quando 4 anni fa è rimasta vedova del marito Dante Cecchetto, vive da sola in via Zamper a Cinto Caomaggiore. I fratelli di Nevio da tempo hanno lasciato Cinto: Stefano, di 50 anni, è andato a Portogruaro, mentre Ruggero, 44, si è trasferito nel Lecchese a fare il carabiniere. «Una famiglia per bene di gran lavoratori dice il vicino di casa Daniele Stival che partecipa con entusiasmo alla vita sociale: quando facciamo la festa della via sono molto collaborativi. Grandi sono il dispiacere per la perdita della piccola Caterina e l'ansia per la sorte degli altri componenti della famiglia». «Ho sentito con sconforto della notizia che colpito i miei concittadini dice il sindaco di Pramaggiore, Leopoldo Demo anche se io personalmente non li conoscevo. Sono arrivati a risiedere a Blessaglia da poco più di 10 anni». I coniugi Cecchetto, dopo le nozze a Portogruaro, hanno vissuto per qualche anno a Cinto Caomaggiore per trasferirsi nel 2002 a Blessaglia, dove sono nate le bambine. «I Cecchetto, Dante e i suoi fratelli ricorda Gianluca Falcomer, sindaco di Cinto -, sono arrivati da Vicenza a Cinto Caomaggiore ai primi del 900, e sono andati ad abitare in via Zamper. La prima generazione era la tipica famiglia vicentina molto numerosa. La seconda è nata tutta a Cinto, poi alcuni si sono trasferiti».

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Il Gazzettino