(F.G.) Il caldo dei giorni scorsi ha fatto ieri due vittime eccellenti: a causa delle temperature decisamente sopra la media sono andate in tilt le reti di approvvigionamento...
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«Per la prima volta abbiamo raggiunto i nove megawatt - conferma l'ingegnere Giovanni Spina, direttore del Servizio tecnico dell'azienda ospedaliera, che sottolinea come un consumo medio-alto invernale non superi i cinque megawatt quotidiani - e quasi metà di questa richiesta arrivava dalla climatizzazione degli ambienti. I nostri sistemi hanno comunque evitato qualsiasi problema all'area medica».
L'impennata inaudita, dovuta alle necessità di climatizzazione degli ambienti, ha fatto scattare i sistemi di continuità: l'area sanitaria e quella medica non sono state scollegate dalla rete elettrica neppure per un istante. Ambulatori, sale operatorie e pazienti non si sono accorti dello sbalzo, mentre l'impianto di raffreddamento dell'aria all'interno del complesso ospedaliero è rimasto zoppicante per qualche minuto. Questa parentesi è bastata però per creare tutti i danni e i disagi agli ascensori, agli sportelli e nelle altre sezioni non mediche del plesso ospedaliero. Per non parlare del fatto che il blocco dell'erogazione dell'energia ha fatto alzare notevolmente la temperatura all'interno degli ambienti. L'azienda ospedaliera ha però deciso di sacrificare gli uffici e l'area amministrativa, dove l'impianto di condizionamento è tornato in attività dopo un'ora e mezza. Un problema molto simile si è verificato alle 12.30 in Questura, dove per mezz'ora molti uffici sono rimasti senza corrente, con tutte le conseguenze del caso. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino