Bisogna temere le donne che odiano, giacché in fondo all'anima gli uomini sono soltanto malvagi mentre le donne sono cattive. Nietzsche era misogino dunque l'affermazione va...
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Nemmeno quando la vita le aveva regalato un marito bello, intelligente, giovane e ricco, che l'aveva lasciata, morendo prima di lei, unica proprietaria della Spencer & Smith, la più potente società finanziaria americana. Ma non le era bastato. Forse anche senza la violenza subita, Grace sarebbe stata una donna prepotente e incontentabile (basta vedere come redarguisce il personale dell'hotel dove alloggia). E quello che vuole da Bruce, si saprà soltanto alla fine. Un romanzo agile, semplice nell'intreccio, ben costruito. Chiara Briani, neurologa padovana da sempre appassionata di scrittura e già autrice di una storia ispirata a un'esperienza vissuta in ambito professionale (Voglio potermi arrabbiare) , con Mrs Grace è alla sua prima opera di pura fiction, un traguardo ambito che dedica all'amico scrittore e mentore Marco Bellotto scomparso cinque anni fa, che l'aveva incoraggiata a proseguire su questa strada. Ben sapendo che le storie in cui il Male trionfa generalmente piacciono di più, l'autrice mette in scena due personaggi negativi. E alla cattiveria di Grace, contrappone la spregevolezza di Bruce che, pur col suo vizietto, è riuscito a costruirsi una bella famiglia e una posizione rispettabile come rettore della Columbia University che ora però rischia la bancarotta, e che la subdola Mrs Grace si offre di salvare imponendo all'odiato Bruce le condizioni più umilianti. Ma nemmeno questo placa il suo odio: Mrs Grace di nascosto ha preso contatti con la mala newyorkese. E quando si capisce cosa ha in mente di fare, si comincia a sperare in un colpo di scena che la faccia recedere dai suoi turpi propositi. Esiste la coscienza, esiste il perdono e un gesto di magnanimità potrebbe chiudere in bellezza la storia; ma non è così che farà finire il suo libro Chiara Briani, che ha voluto rispettare, dice, la coerenza del suo personaggio, e accordarle quella vendetta spietata e profondamente ingiusta che esigeva.
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Il Gazzettino