Bimbo con la Tbc, scatta la profilassi nell'asilo

Bimbo con la Tbc, scatta la profilassi nell'asilo
PROFILASSI ANTI -TBCROVIGO Si svolgerà entro questa settimana l'incontro esplicativo tra i medici dell'Ulss 5 e i genitori degli alunni della scuola dell'infanzia di Rovigo...

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PROFILASSI ANTI -TBC
ROVIGO Si svolgerà entro questa settimana l'incontro esplicativo tra i medici dell'Ulss 5 e i genitori degli alunni della scuola dell'infanzia di Rovigo frequentata dal bambino nel quale è stata riscontrata la tubercolosi. Il piccolo, di 5 anni, è ricoverato in Pediatria, dove sta effettuando le terapie ed è in buona salute. In famiglia era venuto a contatto con un altro caso di tubercolosi, e per questo negli ultimi mesi era seguito dai medici: era risultato negativo al primo test intradermico secondo Mantoux, che è il test di elezione per lo screening dell'infezione. Nei giorni scorsi è stato sottoposto a un secondo controllo, eseguito di routine, e il test ha segnalato una reazione positiva alla tubercolina.

AZIONE CAUTELARE

A scopo prettamente cautelativo, i medici dell'Ulss 5 incontreranno i genitori degli allievi della scuola dell'infanzia e provvederanno a eseguire gli accertamenti previsti dal protocollo regionale per i contatti in un caso di tubercolosi. I tempi e le modalità dello screening saranno concordati dai medici con i genitori durante l'incontro esplicativo. L'identificazione dei contatti e lo screening sono infatti la seconda strategia prioritaria di intervento per la prevenzione della tubercolosi. La valutazione del rischio di trasmissione si basa su 4 elementi che devono essere sistematicamente indagati: la contagiosità del caso indice, l'ambiente del contatto (il rischio di trasmissione è inversamente proporzionale al volume e al ricambio d'aria dei locali considerati), e poi il tipo di contatto: quindi, per questo elemento, il tempo trascorso a contatto e la vicinanza con la persona malata, l'intensità del contatto sono fattori che combinati assieme permettono di classificare i contatti in contatti stretti (convivente, o persona che condivide con un caso bacillifero uno spazio chiuso indicativamente per almeno 8 ore al giorno), oppure contatti regolari (persona che condivide regolarmente con un caso bacillifero uno spazio chiuso), oppure in contatto occasionale (persona che condivide occasionalmente col caso uno spazio chiuso). Il quarto elemento nella valutazione del rischio di trasmissione è il numero di contatti infettati. Il principio dello screening è di procedere per centri concentrici attorno al caso segnalato. Per i contatti risultati negativi al primo controllo, a 2 mesi di distanza è necessario ripetere il test.
Nicola Astolfi
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Il Gazzettino