«Bimbi friulani meno materialisti di lombardi e romani»

«Bimbi friulani meno materialisti di lombardi e romani»
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NUOVE GENERAZIONI
UDINE Il denaro visto con gli occhi dei bambini. Il tema è stato al centro di una ricerca su 1.300 bimbi delle scuole elementari italiane («il 20 per cento fra Friuli e Veneto») inserita nel progetto La torta dell'economia, che vede alla regia scientifica una sociologa dell'ateneo friulano, Emanuela Rinaldi. Sulla domanda chiave se i soldi diano la felicità (affermazione ritenuta vera solo dal 27%), la gran parte dei bambini ha risposto che la felicità non si può comprare. Ma più della metà del campione (59%) ritiene comunque che il denaro sia importante. Tuttavia, per circa l'80% è abbastanza o completamente falsa l'affermazione secondo cui per diventare una persona rispettata da molti serva guadagnare molto. Circa l'85% ritiene che per diventare ricchi bisogna lavorare molto (il 68% invece punta sul risparmio). Ma solo la metà degli intervistati pensa che per fare tanti soldi serva studiare a lungo.

IN FRIULI
«Sui soldi i bambini friulani sono forse un filo meno materialisti di quelli di Roma o della Lombardia. Tengono di più a investire il denaro in qualcosa di concreto, in progettualità, che a spenderli per sé», racconta Rinaldi, sulla scorta delle interviste fatte personalmente in due plessi friulani, a San Pietro al Natisone e a Cividale. «I bambini friulani - prosegue - sono molto attenti alla dimensione della famiglia e del fare. A loro non interessa il denaro in sé, ma la possibilità di usarlo per gli altri, per la famiglia». Non solo. Il progetto, ricorda la sociologa, era abbinato ad un percorso di educazione finanziaria, La torta dell'economia, svolto con 30 classi di bimbi fra gli 8 e i 10 anni. «Un simbolico salvadanaio era stato suddiviso in quattro fette, dedicate al risparmio, ai progetti, al dono per le persone care e alla solidarietà. Il percorso, che già da tre anni facciamo in un istituto di San Pietro, doveva insegnare non solo l'uso del denaro per sé, ma anche per gli altri». E, in questo contesto, ai bimbi veniva chiesto anche cosa volessero fare da grandi. «Sono emerse cose molto concreti, come aprire un agriturismo, fare una fabbrica che si occupi di carri, aprire un ristorante. Anche se c'è stato chi mi ha detto che voleva fare lo youtuber. Le bambine, invece, hanno indicato i classici, tipo parrucchiera o insegnante, ma qualcuna ha anche detto veterinaria o ristoratrice».
L'INDAGINE

Spulciando fra i risultati della ricerca, colpisce che la paghetta ormai sia meno frequente del denaro on demand (ne chiedo quando ne ho bisogno), pratica consolidata per il 38%. Piccoli risparmiatori crescono? Sembrerebbe, se è vero che il 43% dichiara di cercare, spesso o sempre, di non far fare ai genitori spese inutili. Se sul diventare ricchi sembrano avere le idee chiare, sulla povertà un po' meno. Per loro al diventare poveri si legano condizioni come lavorare poco (73%), risparmiare poco e sprecare i soldi (73%), ma anche il licenziamento (77% maschi e 68% femmine) o il furto in casa (51%).
Cdm
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Il Gazzettino