«Berto non c'è più»: la moglie colta da un mancamento

«Berto non c'è più»: la moglie colta da un mancamento
SAN PIETRO DI FELETTOEra stato anche rappresentante di macchinari agricoli Roberto Berto Callegher, il 63enne morto mentre sciava nel comprensorio del Civetta. Ora si godeva la...

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SAN PIETRO DI FELETTO
Era stato anche rappresentante di macchinari agricoli Roberto Berto Callegher, il 63enne morto mentre sciava nel comprensorio del Civetta. Ora si godeva la pensione con le sue passioni, il ciclismo e lo sci. Una passione, quella per le discese sulla neve, che questa volta lo ha tradito tragicamente. «Era difficile stargli dietro, sugli sci sapeva andare bene, - ricorda un amico - era esperto, e comunque è sempre stato uno sportivo. È una disgrazia che nessuno si sarebbe mai aspettato».

A Bagnolo, in via Udine, dove Callegher abitava, quando i carabinieri hanno comunicato la tragica notizia, la moglie Annalisa ha avuto un mancamento per il dolore: è dovuto intervenire il Suem. Ma tutta Bagnolo è rimasta sotto choc, anche per l'incredibile sequenza di incidenti sulla neve, anche tragici, che come in questo caso hanno coinvolto direttamente la piccola comunità di San Pietro di Feletto.
Nel pomeriggio quando la notizia si è diffusa in paese, alla trattoria Cervano dal Baffo, tradizionale luogo di ritrovo, non si parlava d'altro. Perché se non bene o con rapporti troppo amicali, un po' tutti conoscevano almeno di vista Callegher, che da molti anni risiedeva nella frazione, con la moglie. Le figlie, Beatrice, sposata un paio di mesi, fa abita in Australia, e Silvia che gli ha dato una nipotina, sono ormai grandi. «Lo conosciamo ma non frequentava molto dicono alcuni avventori alla trattoria quelle volte che abbiamo avuto contatti, si è dimostrata una persona con il sorriso sulle labbra, e gran lavoratore e buon padre, innamorato della sua famiglia. Ricordiamo la sua giovialità, siamo davvero molto addolorati di questa fine».
Anche in via Udine alcuni tra i vicini confermano: «Era una persona a posto, ogni tanto si facevano due parole, ma ci siamo rimasti malissimo, certo che stanno succedendo troppo spesso questi incidenti. Sappiamo che nel tempo libero gli piaceva andare in bicicletta, oppure andava sciare seguendo la sua indole sportiva, un vero appassionato. Mai si poteva pensare che gli succedesse qualcosa. Morire così non è giusto». Per i funerali ancora non è stato rilasciato il nulla osta dall'autorità giudiziaria, ma ci sarà comunque da attendere prima il ritorno della figlia Beatrice dall'Australia.

Fulvio Fioretti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino