Bermone: «Era ora, una grande vittoria»

Bermone: «Era ora, una grande vittoria»
«Finalmente hanno capito i danni compiuti, per noi una grande vittoria». Gioisce Carlo Bermone, presidente della Croce Verde di Padova, alla notizia che venti dossi spariranno...

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«Finalmente hanno capito i danni compiuti, per noi una grande vittoria». Gioisce Carlo Bermone, presidente della Croce Verde di Padova, alla notizia che venti dossi spariranno dalle strade della città. Dieci subito, altrettanti a stretto giro. «Il primo esposto lo avevamo presentato ancora otto anni fa, eravamo andati a parlare col prefetto, dopodichè nel 2011 il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti aveva intimato di toglierli lungo le direttrici principali di traffico - spiega Bermone - perchè di fatto sono vietati dalla normativa; così a Padova erano stati ribattezzati "variazioni del piano altimetrico della strada", le solite cose all'italiana. Cambi il nome, e va bene. Meno male, da oggi non più. Insomma una battaglia vinta dopo anni, non solo per noi ma anche per i vigili del fuoco e altri mezzi di soccorso». Mesi addietro una camionetta dei pompieri aveva spaccato il veicolo su un dosso, mentre svariate ambulanze della Croce Verde registrano problemi alle sospensioni automatiche, sempre a causa degli scossoni dovuti ai dissuasori di velocità. Vari esposti li presentò nel tempo anche un autista di ambulanze e volontario del soccorso, lo psicologo Maurizio Bari: l'ultimo tre anni contestando il Comune di Padova per "inadempienza". Gli attraversamenti pedonali rialzati, ha ripetuto Bari a più riprese, intralciano grandemente le attività dei servizi di emergenza che devono agire in velocità e non arrecando problemi a chi vi è montato sopra. Sarebbero almeno un centinaio i dossi "fuori-legge" tra Padova e hinterland, anche se manca un censimento vero e proprio.
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Il Gazzettino