Un ex Cavaliere rinato. Anche se «mi fanno male gli occhi, a causa dell'uveite. Me la provocò la statuetta che mi lanciarono in fronte quel giorno davanti al Duomo». Così...
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E' cambiato del tutto il clima. E in questo clima in cui Silvio gioca tante partite, quella quirinalizia la affronta così: «Napolitano confermerà la volontà di dimissioni entro l'anno. Mi auguro una convergenza tra centrodestra e sinistra per eleggere, dopo di lui, qualcuno che dia garanzia di saggezza ed equilibrio per tutti». Nomi già individuati? «Non ci sono al momento ipotesi di nomi nè accordi ma credo che una collaborazione sia utile per il bene dell'Italia».
Anche quello della scelta del nome per il Colle sarà per Berlusconi un terreno su cui si troverà a trattare con Alfano: e la ricerca di una figura non per forza di centrosinistra poterebbe avvicinare i due anche su questo dossier. Ma intanto, sulla prospettiva più lunga, sia i maggiorenti Ncd in una riunione serale di alcuni giorni fa sia l'ex Cavaliere in ogni conversario con i suoi e anche in sede di modifiche dell'Italicum con Renzi («La soglia di ingresso in Parlamento? Il 3 per cento che vuole Alfano a me sta bene», avrebbe detto al premier) il ricongiungimento lo vedono possibilissimo. Ieri Berlusconi ne ha parlato così: «Le strade dei diversi partiti del centrodestra devono ricongiungersi. Superiamo le divisioni personali e andiamo uniti al confronto con il centrosinistra alle prossime elezioni». Parla di quelle politiche, Berlusconi. Ma per le regionali in Campania, la trattativa con Ncd si è riaperta: e quello per Berlusconi potrà essere il primo grande test di «riconciliazione» con Angelino (e la Pascale dovrà superare, se l'accordo verrà chiuso sul nome del governatore uscente Caldoro o su altri, la fatwa di un mese fa: «Se ci accordiamo con Alfano non voto più Forza Italia»). «Dovrà avere un lider maximo il centrodestra riunito, ma per ora ci sono io», ha aggiunto l'ex premier. Più che ad Angelino il messaggio è rivolto a Salvini: «Bossi, quando lui gli ha detto che vuole diventare il numero uno del centrodestra, gli ha risposto: assolutamente, no. C'è già Silvio».
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Il Gazzettino