C'è benzina sia sui campioni prelevati all'interno della pizzeria Mordi e Fuggi e sugli abiti e scarpe del ferito. Pesa come un macigno il risultato delle analisi dei vigili del...
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Quel che è certo è che in molti a Pieve sperano che venga fatta chiarezza quanto prima sull'esplosione della notte del 24 aprile scorso. Un attacco incendiario che ha scosso il paese in particolare nella zona della piazzetta XX Settembre-vicolo dei Galli. Un terremoto che ha lasciato dei segni indelebili. Sì perché se le attività stanno piano piano riaprendo e le porte, l'elettricità, i mobili si possono riparare, non si riparano i segni rimasti nelle persone. «Non senti più il locale come tuo - spiega Sandro Zanardo, titolare dell'Enoteca al Check, il negozio più vicino alla pizzeria - Quando entro ho un senso di ansia non da poco e pensi: se ero lì a fare le pulizie cosa mi sarebbe successo?». Non è accaduto infatti solo per miracolo, perché quello era il giorno di chiusura del bar. L'enoteca non ha ancora aperto (forse aprirà venerdì) e anche ieri il titolare era da ditte e tecnici per concludere le riparazioni. Intanto il conto cresce e non si ha certezza di quando verrà risarcito: 9mila euro di bonifica del locale, 4mila euro per l'impianto elettrico, altri soldi per l'impianto audio. Il Check si è affidato a un perito di controparte, così come altri danneggiati. È andata meglio alla gelateria di fronte che ha aperto dopo circa una settimana. Una bella spesa invece anche per la parrocchia: l'arcidiacono del Cadore, Diego Soravia, ha chiesto a una ditta di far sostituire 40 serramenti danneggiati.
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Il Gazzettino