BELLUNO - (D.T.) Braccia incrociate. I lavoratori di Poste Italiane sciopereranno

BELLUNO - (D.T.) Braccia incrociate. I lavoratori di Poste Italiane sciopereranno
BELLUNO - (D.T.) Braccia incrociate. I lavoratori di Poste Italiane sciopereranno il 4 novembre. Per dire «no» alla quotazione in borsa dell'azienda. «Significherebbe la morte...

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BELLUNO - (D.T.) Braccia incrociate. I lavoratori di Poste Italiane sciopereranno il 4 novembre. Per dire «no» alla quotazione in borsa dell'azienda. «Significherebbe la morte del servizio per le aree periferiche come Belluno - dice Francesco Riva, Slp Cisl -. Perché il servizio non è redditizio».

La situazione degli uffici postali in provincia di Belluno è sempre più difficile. Manca il personale e di conseguenza ne risente quello che è il servizio agli utenti. Sia nella consegna della corrispondenza sia agli sportelli. «La situazione di grave carenza del personale è ormai insostenibile - continua Riva -. Gli uffici postali sono pieni di proteste dei clienti esasperati da questo nuovo modello di lavoro a giorni alterni che ha peggiorato il recapito della posta che non funzionava già prima. Non è colpa dei lavoratori, ma del tipo di lavoro che ha carichi esasperati. Ci sono ormai 113 zone di recapito a giorni alterni per la provincia di Belluno. Il personale dello sportello viene mandato sempre in distacco presso altri uffici anche distanti più di 60 chilometri per sostituire colleghi assenti per vari motivi». I numeri parlano chiaro: «Siamo rimasti solo in 500 lavoratori, divisi a metà per settore e a fine anno usciranno 40 lavoratori che l'azienda non vuole sostituire - conclude Riva -. E pensare che nel 2000, appena sedici anni fa, eravamo in 900». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino