BELLUNO - (a.tr.) «Progetto 1000 camere»: contro lo spopolamento della

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BELLUNO - (a.tr.) «Progetto 1000 camere»: contro lo spopolamento della montagna e per il rilancio dell'economia, porte delle case private aperte ai turisti. Insomma, albergo diffuso. La ricetta vincente per assicurare lunga vita alle terre alte del Bellunese del Comitato del Treno delle Dolomiti incontra l'appoggio del Movimento 5 Stelle. Fondi, una normativa ad hoc e sburocratizzazione sono i punti su cui d'ora in avanti i politici pentastellati punteranno per centrare l'obiettivo. «Dobbiamo far fronte ad un dato allarmante per la nostra provincia - spiega il parlamentare bellunese Federico D'Incà - la chiusura di numerose strutture alberghiere solo negli ultimi anni. Solo ad Auronzo di Cadore, per esempio, hanno cessato attività 42 strutture contro 3 sole nuove aperture. Questo è avvenuto per diversi motivi tra cui cambi generazionali e industrializzazione, ma si tratta di un dato rilevante sia per la crescita del turismo che per lo spopolamento bellunese perché con gli alberghi chiudono anche posti per il personale e, quindi, opportunità lavorative per i cittadini». Del progetto di riprendere il turismo dell'affitto di stanze nelle abitazioni private il parlamentare ne ha parlato nei giorni scorsi con Silvano Martini, Filiberto Dal Molin e Tomaso Pettazzi del Comitato. Con lui, anche una rappresentanza del M5S. Al termine della chiacchierata D'Incà si è trovato perfettamente d'accordo con Martini e co. «Dobbiamo trasformare, con gli opportuni aiuti organizzativi, la provincia di Belluno in un grande albergo diffuso - dichiara -, cercando di stabilire monotipi per le camere affittate in modo da aiutare con procedure standard chi vuole partire con questa attività. Riducendo gli aspetti burocratici e riportando sotto un'unica modalità organizzativa la commercializzazione di questo grande albergo diffuso. Il punto di partenza dell'albergo diffuso esiste già con le strutture ricettive di Faller, Bolzano Bellunese e Costalta a cui sono convinto debbano collegarsi tutte le nuove ospitalità future. La politica a tutti i livelli deve farsi promotrice di questo - conclude quindi, lanciando un appello -, legiferando ove vi sia mancanza di normativa o provvedendo a stimolare con appositi fondi lo sviluppo dell'idea».
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Il Gazzettino